Bizzarrie… a tavola

Bizzarrie… a tavola

Personaggi storici: leader mondiali, grandi pensatori, musicisti, autori e scienziati, divenuti famosi per il loro contributo alle vicende che hanno segnato il nostro percorso; forse meno noti per i gusti, in fatto di cibo; spesso eccentrici, talvolta persino banali. Ecco cosa ci raccontano le cronache, quando anche l’elite, tra gli esseri umani, si siede a tavola…

  • ‘Apriamo le danze’ con un famoso antropologo, Charles Darwin. Ebbene, l’innovativo naturalista ha spesso assaggiato le creature sconosciute che gli si sono poste di fronte, durante i suoi viaggi. Tra queste, ha confessato, l’armadillo, nel sapore, ricordava l’anatra; mentre quella di puma è stata “la migliore carne mai assaggiata
  • Il primo presidente degli Stati Uniti, George Washington, era un proselite accanito di un condimento, oggi insolito, ma piuttosto comune ai tempi dell’America coloniale: una salsa, composta da funghi, acciughe e rafano
  • Non sapeva, invece, resistere agli stufati Charlie Chaplin. Trippa in umido, ma anche stufato di agnello, con tanto di curry erano, a sua detta, piatti irresistibili
  • L’autrice e attivista politica Helen Keller, prima sordo-cieca a conseguire la laurea in arte negli Stati Uniti era una sostenitrice, immaginate, niente di meno che degli hot dog. Secondo quanto riferito, la sua segretaria ne conservava una larga scorta per i momenti di urgenza, guardandosi bene dal tenerla alla portata della donna, che ne era estremamente golosa
  • Trasferiamoci in Inghilterra. Ebbene, l’eminente primo ministro britannico, Winston Churchill, adorava così tanto il brodo di tartarughe, da portarselo appresso, persino negli spostamenti. Zuppa, ad oggi illegale in numerosi Paesi, giacché sono molte le specie minacciate o in via di estinzione
  • Facendo qualche passo a ritroso, Enrico VIII, sovrano d’Inghilterra, noto per i vizi tra le lenzuola, lo era altrettanto, quando si trattava di mangiare. Assaggiava di tutto e nutriva un debole, pare, per le code di castoro alla griglia, il cigno, la balena e il pavone, non disdegnando neppure quel che risultava più ovvio: polli, maiali e mucche
  • Sentite questa: l’iconico regista, Alfred Hitchcock, detestava le uova. In un’occasione, addirittura, dichiarò di averne paura. Eppure, le consumava, ingrediente indispensabile dei tortini salati, di cui andava ghiotto. Il preferito? A base di prosciutto, uova (appunto), sale, noce moscata e pepe di Caienna
  • Come conquistare, nel Medioevo, la stima e la fiducia di Federico II? Semplice, attraverso la strada, che passa per la via della pancia. Il regnante si era guadagnato la reputazione di soggetto difficile ma, per irretirlo, le violette candite rappresentavano una sicura condizione di successo
  • Che dire, poi, di Wolfgang Amadeus Mozart? L’influente compositore era un acceso fan di cibi e bevande, con il benestare di sua moglie, che scrisse che “mangiare e bere indisciplinati ed eccessivi” erano leciti, giacché l’uomo non aveva “altri disordini costituzionali interni“. Dunque, gnocco di fegato fritto nel burro e servito con un abbondante contorno di crauti restava, a sua detta, nel podio delle prelibatezze
  • Cleopatra era famosa, a suo tempo, ‘anche’ per le cene, uniche nel loro genere. Pietanze deliziose, ricche di olio extravergine di oliva, formaggi leggeri, verdure, legumi, cereali ed erbe aromatiche. Tra tutto, però, sul podio la regina d’Egitto metteva i piccioni ripieni, con contorno di verdure di stagione, zuppa di fagioli, di orzo e di farro
  • Al di là del fare eccentrico, Albert Einstein si distingueva, nel mangiare, per il gusto impeccabile. Adorava gli spaghetti, da servire senza carne, poiché seguiva uno stile di vita vegetariano
  • Dal canto suo, il sedicesimo presidente degli Stati Uniti, Abraham Lincoln, si distingueva proprio per i suoi tratti americani, anche a tavola. Le mele erano le sue preferite, che abbinava ad un bicchiere di latte, a pranzo. Caffè, bacon e pane di granturco gli venivano serviti, invece, per prima colazione
  • Mark Twain? Non sapeva resistere… alle ostriche. Proprio così. L’autore di Le avventure di Huckleberry Finn le gradiva, preparate in qualsiasi maniera: fritte, in umido, in zuppa, arrostite, con il guscio, etc
  • La ricetta del pollo alla Marengo? Colpa, o merito di Napoleone Bonaparte. Si racconta che lo statista portasse con sé il suo chef, durante ogni campagna militare. In effetti, proprio in occasione della battaglia di Marengo, quest’ultimo si mise a friggere pezzi di pollo con pomodori e cipolle, poiché non aveva a disposizione burro per arrostire il pennuto, dando vita ad un piatto, tuttora assai rinomato
  • Tra le grandi figure storiche rientra anche Benito Mussolini, conosciuto di certo più per la sua politica che per le competenze, in fatto di alimentazione. Eppure, è risaputo che anche il Duce avesse una debolezza: di fronte all’aglio crudo pare cedesse, spesso abbinandolo ad insalate, condite con olio d’oliva

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