Masterchef: uno spettacolo giocato sull’amicizia

Masterchef: uno spettacolo giocato sull’amicizia

Di anni, con la nuova edizione, ne compirà 14. Il tempo necessario per prendere le misure, rodare la situazione e… e impastare, limare, aggiungere nuovi ingredienti o eliminarne altri, esattamente come si farebbe in cucina. Già, perché è proprio di un programma; anzi, del ‘programma’ che, per eccellenza’, si occupa di cucina, che stiamo parlando. MasterChef Italia, format firmato Sky Original e prodotto da Endemol Shine Italy, che ha ridefinito, stagione dopo stagione, l’idea di cooking show.

Ha tracciato, come dire e lo abbiamo ripetuto in più occasioni, un prima e un dopo, modificando in maniera virale e definitiva la figura del cuoco e il valore che il pubblico attribuisce al ruolo in questione.

Al via, dunque, oggi, giovedì 12 dicembre alle ore 21:15, in esclusiva su Sky e in streaming su NOW, gli inediti episodi, condotti da Bruno Barbieri (presente dalla primissima edizione), Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli, pronti ad aprire, per l’ennesima occasione le danze, dando il via ad un appuntamento che respira della stessa attesa che, in questi giorni, in genere, si riserva al Natale.

Partiamo, allora, dal claim targato 2024: Tutto può succedere, che già lascia presagire ‘tanta carne al fuoco’. Come di consueto, gli aspiranti concorrenti avranno a disposizione 40 minuti per preparare il proprio piatto e altri 5, per completarlo al cospetto dei giudici. Occorreranno tre sì per guadagnarsi il Grembiule Bianco; con due ci si ritroverà, invece, in fase di stand-by, con una seconda opportunità, per conquistare un posto nella MasterClass. Confermata, poi, anche stavolta, la figura dell’ospite speciale, partecipe delle decisioni dei giudici.

Ed è proprio nei Live Cooking che si vengono a sommare le principali novità. A cominciare dall’All-In. Ogni concorrente – ovvero – potrà giocarsi l’opzione, che equivale al tutto per tutto. Cinque minuti in più, per presentare il proprio piatto. Tuttavia, dovrà assolutamente accaparrarsi tre sì.

Diverso è il Blind test, che riguarda i concorrenti in stand-by. Verranno giudicati, questi ultimi, unicamente dal giudice che li ha respinti e dovranno conquistarlo, con i loro piatti. Ps. Assaggio – sia chiaro – ‘al buio’.

    Una volta selezionata la classe, si procederà, quindi – da tradizione – con le consuete Mystery Box, gli Invention Test, i Pressure Test, gli Skill Test e le Esterne. Tutto, secondo copione. Ritornano, peraltro, a fare la loro comparsa, le Golden Mystery Box, che premieranno il vincitore della Pin, regalando l’aspirata balconata anche ad altri. Idem dicasi per le Red Mystery Box, tramite le quali verrà messo in luce il piatto migliore ma anche, stando alle abitudini di sempre, i peggiori, a rischio eliminazione.

    Tutto qui? Niente affatto, poiché minare le certezze è stato il punto di partenza nella scrittura del filone che sta per iniziare, volontariamente mirati a ribaltare le attese, disorientare i concorrenti, incuriosire i telespettatori. Al bando le liturgie, è vero che ci potrà aspettare davvero di tutto, rovesciando ogni sorta di schema prefigurato.

    Un rischio, forse, ma calcolato. Stando alle dichiarazioni di Stefania Rosatto, content supervisor di Endemol Shine Italy e responsabile del programma “c’era bisogno di scardinare i paradigmi”. Oltretutto, “spesso, quel che arriva dall’Italia piace e viene copiato’“.

    Concordi, del resto, anche i giudici. “E’ stato entusiasmante anche per noi arrivare ogni giorno sul set, perché non sapevamo cosa aspettarci…“, commenta, con tanto di sorriso sornione, Cannavacciuolo. “Il fatto di cambiare tutto il sistema era un’urgenza“, ribadisce Barbieri. “Ho sofferto con l’all-in“, dichiara sorpreso, a sua volta, Locatelli. “Vedere persone che arrivano lì e che, in 10 minuti, si giocano il tutto per tutto è coinvolgente. E’ geniale… è difficile non immedesimarsi“.

    D’altronde, proprio Locatelli ricorda gli esordi della sua personale avventura, “vendendo la macchina per comprare le sedie del locale. In fondo, si fa all-in ogni mattina, ogni volta che si entra in cucina“.

    In quanto ai concorrenti, “sono cambiati molto, da 14 anni a oggi… MasterChef ha fatto evolvere il mondo della cucina in maniera incredibile, ha insegnato che andare al ristorante non è ‘abbuffarsi’, ma che dietro la cucina ci sono tante storie, tanti ingredienti. E lo ha fatto, raccontando la verità“.

    Un vero e proprio matrimonio, quello tra i tre esperti dei fornelli, che non nutrono, l’uno verso l’altro, alcuna forma di competizione e che, anzi, di dichiarano, a tutti gli effetti, ‘amici’. “E’ nata questa sinergia molto bella, fondata sul rispetto e sullo stare dietro una linea, letteralmente e metaforicamente. Noi a terra abbiamo una linea che indica la posizione e nessuno (dei tre) si permette di superarla…”

    Un’esperienza, che si traduce anche in insegnamento. L’occasione per conoscere e studiare alimenti poco abituali o sconosciuti, la possibilità per respirare linfa fresca, le idee coraggiose e creative di chi, ancora, è alle prime armi… Tradotto, “MasterChef è una crescita continua per i ragazzi, per chi lo guarda e per chi lo fa“.

    Per non parlare del fatto che si offre una chance a tanti giovani talenti. Trasferire loro esperienza e competenze e divertirsi insieme, soprattutto. Tutti, spettatori compresi, per uno Show che si ripete da lungo tempo, oramai ma che non stanca, non rendendosi, per ovvie ragioni, scontato, né uguale a se stesso.

    LEGGI ANCHE: Masterchef: manifesto d’amore per la tavola ai tempi del Covid

    LEGGI LE ALTRE NEWS NELLA CATEGORIA SPETTACOLO E TV