Lievito a ruba tra gli scaffali del supermercato. Ecco le valide alternative
L’arte di arrangiarsi… e così, tra i tanti disagi apportati dal Coronavirus, si distingue una nota positiva. La voglia di convivialità, in un momento tanto difficile, risuona come un motivetto gentile tra le stanze delle case. Gli italiani, popolo di santi, poeti e navigatori, si riscoprono anche pizzaioli.
Amano la panificazione ed i procedimenti ad essa legati, i cittadini dello Stivale. Neofiti o meno, gli alacri alchimisti si sono immedesimati a tal punto nel proprio ruolo, da creare un blackout tra gli scaffali dei supermercati, riservati al lievito di birra.
Fortunatamente esistono valide alternative, che, nel cucinare, garantiscono un altrettanto ottimo risultato.
Un forte aumento delle vendite del lievito di birra
I numeri Coop, diffusi negli ultimi giorni, non lasciano riserve, confermando l’esponenziale aumento delle vendite del lievito di birra. Pare che, nelle prime 3 settimane di isolamento, l’acquisto sia aumentato del 122%, rispetto ad una settimana media, pre-emergenza Coronavirus.
Una carenza percettibile, alla quale, come spesso accade, si può tuttavia porre rimedio. Basta armarsi di una buona dose di volontà ed olio di gomito. Preparare da sé il lievito madre non è poi così complicato.
Preparare da sé il lievito madre
“Il primo passo – spiega al Corriere della Sera Alessandra Avallone, cuoca e food stylis – consiste nel preparare l’innesco per il lievito madre, e per farlo sono essenziali 100 gr di uvetta e 200 ml di acqua. Per la prima pastella occorrono 40 gr di farina 00 e 40 ml dell’acqua di macerazione dell’uvetta.
Anche per ogni rinfresco, da fare ogni giorno per le prime 2 settimane, serviranno 40 gr di farina 00 e 40 ml d’acqua. Bisogna lasciare l’uvetta in un barattolo a chiusura ermetica e ricoprirla d’acqua a filo, per un’intera settimana. Trascorsa quest’ultima, il tutto dovrà essere passato al colino: in questo modo, sarà pronto l’innesco per il lievito madre. Successivamente, bisognerà mescolare in un vasetto 40 gr della pastella del giorno prima, 40 ml d’acqua e 40 gr di farina. Di seguito, servirà un ulteriore riposo, pari a 24 ore.
Nei giorni successivi, si dovranno effettuare ulteriori rinfreschi, ad orari regolari, fino al sedicesimo giorno. Dopodiché, il lievito dovrebbe essere quasi pronto e se il suo volume raddoppia nel giro di 3/4 ore, potrà essere finalmente utilizzato. È fondamentale, a questo punto, conservarlo in un vasetto di vetro da 300 ml”.
Un’alternativa più semplice: bicarbonato e yogurt
Preparare il lievito madre da soli richiede, dunque, estrema attenzione. Ogni operazione necessita di enorme pazienza e cura. Se, tuttavia, alle prime armi, vi sentite un po’ impacciati, potreste optare per alternative decisamente più alla vostra portata.
Potreste, ad esempio, utilizzare il bicarbonato. All’impasto dovrà essere aggiunta una componente acida, come lo yogurt al naturale o il latticello. Bisogna tener presente che il pane che si ottiene con questo procedimento resta morbido per poco più di un giorno.
Bicarbonato e succo di limone, aceto di mele o cremor tartaro
In alternativa allo yogurt, esistono svariate soluzioni: è possibile mescolare aceto di mele (o succo di limone) con il bicarbonato. L’amalgama, del resto, risulta perfetta anche per l’impasto di torte e biscotti.
Anche il cremor tartaro, cioè bitartaro di potassio, un sale acido che può essere acquistato sia al supermercato sia in farmacia, insieme al bicarbonato, è spesso adoperato per ottenere preparati per pane o pizze.
Solo per i dolci
Infine, ma solo per i dolci, un’ultima alternativa. Si tratta degli albumi montati a neve. Del resto, non si contano torte e manicaretti che non richiedono l’utilizzo del lievito.
Consigli pratici, che ci riportano, come una sorta di capsula spaziale, leggermente a ritroso nel tempo e ci regalano qualcosa, forse, di inaspettato: la gioia di ritrovarci, nel diluirsi delle ore, affascinati nuovamente da piaceri se non del tutto, almeno in parte perduti. Ci introiettano in un viaggio di riscoperta che può riservarci sorprese impreviste, tra i fornelli, certo, ma magari non solo lì.
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