Da Ferguson in poi… i tradimenti ai tempi del Coronavirus
Cosa non si fa per…una bionda. Eh no, non stiamo parlando di una birra, né di sigarette. Questa volta si tratta di una bionda in carne ed ossa. Quella che, evidentemente deve aver rapito il cuore di Neil Ferguson, luminare di epidemiologia del Governo britannico; e che gli è costato il posto di lavoro.
‘Al cuor non si comanda‘. E deve essere proprio vero se perfino il noto professore dell’Imperial College – che tanto si era affaccendato affinché, anche in Inghilterra, venissero inasprite le norme di restrizione contro il diffondersi del Coronavirus – abbia, ad un certo punto, pur di rivedere l’amante, deciso di infrangere il lockdown.
E’ a lui che va riconosciuto il merito di cambio di posizione da parte di Boris Johnson, inizialmente fervente promotore dell’immunità di gregge. Ed è sempre sua la firma delle regole di comportamento in Italia, nella Fase 2.
Un’eminenza della scienza. Una stella – o meglio sarebbe definirlo una meteora – offuscata dalle chiome color platino della bella Antonia Staats, di 13 anni più giovane, e con marito e figli a carico. Due, per esser precisi. Secondo il Daily Telegraph, si tratterebbe di un ‘matrimonio aperto’. Fatto sta. Sono state almeno due le occasioni – una il 30 marzo (il giorno in cui Ferguson preannunciava solenne alla Nazione che la “chiusura” del Paese avrebbe dovuto protrarsi fino a giugno). La seconda l’8 aprile, mentre Staats rivelava alle amiche che il marito manifestava sintomi da Covid-19 – dal quale il 51enne – membro del Sage – era appena uscito, dopo due settimane di auto-isolamento.
“Ho commesso un grave errore, quindi mi dimetto dal Comitato Scientifico anti Covid 19 del Governo. Sono costernato, per aver messo in discussione le regole anti pandemia“. Eccolo, dunque, il triste epilogo di una storia, in fondo, come tante. Tra l’altro – va detto – il virologo se ne va con la coda tra le gambe, nel convincimento di alcuni che sia l’untore, artefice del ricovero del Primo Ministro.
Fin qui, oltr’Alpe, ma ce n’è anche per noi. Stando a un sondaggio realizzato dal sito per incontri extraconiugali Gleeden, su un panel di 1.815 utenti italiani, poco più di uno su tre (il 37%) ha ammesso di aver rotto la quarantena, per incontrare il/la amante.
Tra gli uomini, la percentuale sale al 61%, mentre tra le donne si ferma al 39%. Per molti non si è trattato di un episodio sporadico: il 38% ha dichiarato di aver incontrato il proprio partner ‘ufficioso’ almeno due o tre volte; il 29% anche di più. Solo il 33% si è limitato a un solo incontro.
Il sondaggio, realizzato online e che prende in analisi il lasso temporale che, dal 27 aprile, si estende al 2 maggio (prima dell’avvio della Fase 2, quindi), traccia un possibile quadro delle prossime settimane. Se il 28% resterà prudente e si limiterà a sentire l’amante solo in via telematica, il restante 72% ha dichiarato che “approfitterà sicuramente” dell’allentamento delle misure, per organizzare un incontro. La scusa più usata? Per le donne (77%) una visita al ‘congiunto’ e per gli uomini (81%) lo sport.
Differenti, anche i momenti usati per comunicare con l’altro/a, nello svolgimento del quotidiano. Le donne sfruttano soprattutto il sonno del partner e le sue uscite di casa; gli uomini, dal canto loro, l’uscita per la spesa e l’orario del lavoro.
E tra le mura domestiche, nel frattempo, cosa è accaduto? Se il 21% degli intervistati dichiara che il rapporto con il compagno/a ufficiale è migliorato e il 15% è sicuro del fatto che sia ancora più in crisi, la stragrande maggioranza (64%) sostiene che nulla sia cambiato. Niente nuove, buone nuove, insomma. Considerando il fatto che, appunto, costoro risultano ancora iscritti al sito di incontri extraconiugali.
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