L’irresistibile tentazione… 10 segreti su monogamia e tradimenti, che forse non conosci
L’uomo è un animale sociale, sosteneva, nel IV sec. A.C. Aristotele, nella sua ‘Politica‘. Sociale, sì… ma fino a che punto? Ci chiediamo noi oggi. La monogamia è possibile o rimane una chimera?
Nella società che Zygmunt Baumann ha voluto definire: “dell’amore liquido“, cosa sentenzia la nostra attitudine a tradire? Ognuno di noi fa storia a sé, certo. Ma, ne “Il mito della monogamia“, David P. Barash e Judith Eve Lipton individuano l’instabilità dei rapporti umani come una costante, in natura. La nostra, del resto, non è l’unica specie caratterizzata da legami di coppia instabili. “Esistono poche specie strettamente monogame“, scrive Barash. “Il chirogaleo dalla coda grossa. Il ratto gigante malgascio. Ma bisogna andarseli a cercare con il lanternino.”
Iniziamo bene. Verrebbe da commentare.
Gli psicologi della Chapman University (Usa), nel 2014 hanno intervistato un campione di 64.000 americani, fornendo un primo censimento, su larga scala, delle differenze di genere e di orientamento sessuale. Risposta al tradimento carnale e a quello emotivo. Ebbene, gli uomini eterosessuali hanno più probabilità, rispetto alle donne, di essere “sconvolti” dal primo tipo di infedeltà (54% vs 35%); meno di essere colpiti, invece, dall’emotiva (46% degli uomini contro il 65% delle donne). Vale a dire: il maschio preferisce che la partner dia libero sfogo alla fantasia, riguardo ad un eventuale liaison, piuttosto che avere rapporti intimi veri e propri. Per la donne, invece, la situazione si ribalta. Poche sono disposte a perdonare fughe estemporanee, sia pur frutto dell’immaginario.
Secondo, poi, le ricerche effettuate da Russell Clayton, esperto dell’Università del Missouri (Usa) – pubblicate sulla rivista Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking – l’utilizzo costante di ritrovi on-line, come Twitter o Facebook, “porterebbe a una maggiore quantità di conflitti tra i partner che, a sua volta, condurrebbe ad infedeltà, rottura, e… divorzio“.
Ancora, stando ad uno studio pubblicato sul Journal of Social and Personal Relationships, i traditori abitudinari sono soliti edificare ‘a priori’ scappatoie d’uscita, per evitare il crollo delle inevitabili tristi bugie. In pratica, chi è infedele è pienamente cosciente del proprio errore e avvolto nei sensi di colpa. La distanza tra pensiero e azione viene, però, colmata dal meccanismo di difesa della mente, altrimenti conosciuto come: dissonanza cognitiva. Un procedimento, che spinge a minimizzare il valore di quanto compiuto, costruendosi, a tutela, una serie di alibi: “è stato un caso“, “così fan tutti“, e così via.
Lo sapevate che il mercoledì è il giorno prescelto dai fedifraghi? Così attesta, almeno, il sito di dating AshleyMadison, frequentato soprattutto da chi è in cerca di scappatelle. E’ bastato chiedere a 172.000 utenti quale fosse il momento preferito per gli incontri clandestini. Circa 1 su 5 ha risposto di preferire il mercoledì. Nel dettaglio, tra le 5 e le 7 di sera.
Sempre secondo il portale, la maggior parte (68%) degli adulteri, cercherebbe occasioni sul posto di lavoro. Una media temporale pari a 1,17 ore al giorno. Analisi, peraltro confermata dalla società di recruiting Robert Half Executive Search. Forse, seguendo l’antica legge del ‘chi si somiglia si piglia’, nascono rapporti di coppia, più o meno ufficiali, tra i dipendenti, nel 61% delle aziende italiane. La città dove il fenomeno si ripete con maggiore frequenza è Milano, seguita a ruota da Roma, Bologna e Torino. Ma l’Italia è solo fanalino di coda. A detenere il podio, in questo senso, è la Germania.
Tra le infinite curiosità – più o meno dilettevoli – emerge che gli uomini con peni di dimensioni notevoli hanno maggiori probabilità di essere traditi dalle rispettive compagne. Ogni centimetro guadagnato – stando ad un sondaggio effettuato in Kenya e pubblicato sulla rivista PlosOne – aumenterebbe l’eventualità di un probabile ‘mal di testa’, di quasi il 150%. Il motivo? può sembrare assurdo ma, a ben pensarci… le donne lamentano dolore e difficoltà a raggiungere l’orgasmo, nel momento in cui si imbattono in misure extra large.
Altro deterrente è costituito dalla dopamina. La medesima sostanza che viene rilasciata nel cervello, in seguito ad attività piacevoli, tra cui praticare sport, mangiare, ecc. Tra queste, è ovviamente incluso anche l’orgasmo. Ne esistono due diversi tipi e i nostri corpi producono – a seconda – l’uno o l’altro. Nel 2010, un’indagine, condotta su 181 volontari, ha portato alla luce il fatto che il 50% di quanti possedevano una variante lunga, dell’allele del gene recettore della dopamina D4, aveva tradito il proprio partner assai di più, rispetto ad appena il 22% di coloro con l’allele corto. Gli stessi, risultavano suscettibili a comportamenti di dipendenza, come fumo e disturbi da alcool e meno capaci di captare il pericolo.
Aggiungiamo – benché la funzione principale della vasopressina sia mantenere costante la sezione liquida del sangue (plasma), l’ormone suddetto occuperebbe anche un ruolo nella formazione di legami stabili di coppia. Sorprendente – chissà – ma, secondo un elaborato svedese, che ha visto coinvolte oltre 2mila persone, gli uomini soggetti a carenza di vasopressina resterebbero più spesso single, incorrerebbero assai più facilmente in relazioni extraconiugali, problemi matrimoniali ed eventuali divorzi.
Infine, che i geni giochino un ruolo fondamentale nella propensione alla monogamia, lo conferma anche un gruppo di ricercatori australiani dell’Università del Queensland. Lo staff, diretto da Brendan Zietsch, nel 2014 si è soffermato ad osservare il legame tra Dna ed incostanza. Il 63% negli uomini e il 40% nelle donne. Un’interferenza genetica non da poco, insomma. Come se non bastasse, l’équipe ha identificato nell’universo femminile un singolo gene, le cui variazioni potrebbero interferire in modo ancor più preponderante sull’intenzionalità a rimanere coerenti.
LEGGI ANCHE: Da Ferguson in poi… i tradimenti ai tempi del Coronavirus
Commento all'articolo