Mangiare riso riscaldato: fa male se non segui queste regole
A chi non è capitato di riscaldare il riso? Ma non tutti sono coscienti degli affetti che provoca sulla nostra salute…
A chi piace una ‘minestra riscaldata’? Certo è veloce da fare, pratica… Ma vuoi mettere la soddisfazione di un pasto cucito ‘ad hoc‘ per sollazzare il palato?
Ebbene, in quanto al riso, c’è poco da dire. Si tratta di un alimento sano: riduce la pressione arteriosa e fornisce un valido contributo, nell’equilibrio della flora batterica. Può capitare, tuttavia che, nel cucinarlo, ci si lasci prendere la mano, ritrovandoci, così, a non saper che fare del disavanzo.
Per evitare di sprecarlo, lo conserviamo in frigo. Per utilizzarlo in giorno avanti. Niente di più logico. Niente di più sbagliato.
Proprio così, secondo più di una ricerca, il riso scaldato nuocerebbe alla salute. Il problema non è insito nel fatto di ricondurlo a temperature più elevate, quanto, piuttosto, nel modo in cui lo si conserva. Va conservato nell’immediato. Evitando i tempi morti.
Il riso riscaldato danneggia la salute
Abbandonato fuori dal frigorifero, dà l’incipit ad un batterio: il Bacillus Cereus, per moltiplicarsi, rilasciando tossine, dannose per l’apparato digerente. Un’intossicazione, peraltro, che viene alla luce solo dopo svariate ore (dalle 6 alle 24). Le conseguenze? Disturbi intestinali, nausea e vomito.
Come dirimersi da tutto questo, dunque? Si potrebbe, ad esempio, pesare il quantitativo necessario, in antico, in modo da cucinare il cereale, senza il bisogno di conservarlo. Oppure, in caso avanzi, custodirlo al fresco, riponendolo in un contenitore a chiusura ermetica, appena si è certi che si sia raffreddato. Poi consumarlo, liberamente e privi di ansie, il giorno seguente.
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