Facebook verificherà le identità degli account dal panorama virale
I post virali da account non verificati avranno una portata limitata
Facebook richiederà alle persone, dietro singoli profili con ‘portata elevata‘, di poterne verificare l’identità. L’annuncio è recente ed è figlio della speranza – così facendo – di guadagnare maggior trasparenza, in favore degli utenti.
Un modifica, che fa seguito ad una precedente – due anni addietro – in cui la piattaforma richiedeva, ai proprietari di pagine dal timbro virale, di rivelare la rispettiva identità e posizione. Un espediente, per meglio far fronte ai resoconti, provenienti dalle ‘fabbriche di contenuti’ di tutto il mondo che, sfruttando sapientemente una serie di algoritmi, si accreditavano bacini di utenza ad ampissimo raggio, incassando dalle entrate pubblicitarie.
Documento d’identità
Gli account che rivelano ‘comportamenti non autentici‘, pubblicando post dall’alto richiamo, dovranno fornire i propri dati. Se l’ID non dovesse corrispondere all’identità dell’account in questione o se l’utente rifiutasse la verifica, Facebook sarà legittimata a ridurre il reach dei post. Dunque, l’opportunità di eventuali nuove visualizzazioni.
Per gli amministratori di pagina, il possibile STOP, in virtù del processo di autorizzazione, emanato dalla Società, nel 2018.
Gli sforzi già fatti da Facebook
Cambiamenti, quelli appena elencati, che fanno parte di uno sforzo di lunga data, per incoraggiare chi naviga ad utilizzare identità ‘reali’.
Sempre nel 2018 – va aggiunto – Facebook ha richiesto agli inserzionisti che lavorano in politica di poter effettuare un controllo, al loro riguardo; nel 2019, agli stessi, ha manifestato l’esigenza di ulteriori informazioni. Risultato: prima di inserire annunci sul social network, ora è necessario includere i numeri di identificazione emessi dal Governo.
Ultima mossa, causa la pandemia, Facebook ha adottato un tot di misure, atto a sconfiggere la divulgazione di notizie fake, relative al COVID-19. Ulteriore manovra, garanzia di serietà e salvaguardia, per chi, usufruendo di internet, chiede di sentirsi protetto.
LEGGI ANCHE: Il vademecum per sconfiggere i pirati telematici
Commento all'articolo