Quell’insanabile necessità di censura…
Chi ama la danza lo sa, ma anche quanti non la conoscono approfonditamente. Esistono passi che derivano la propria origine da tradizioni sempiterne. Fanno parte, ormai consolidati, delle usanze locali. Di più, ne costituiscono il fulcro, descrivendone l’essenza più profonda.
La danza del ventre appartiene – tra queste – ai costumi che raccontano la fascinazione araba. Un ballo, che rievoca l’esotico richiamo del Medio Oriente. Appena poche mosse, per visualizzare, nei fianchi tondi e opulenti di colei che – sapientemente – li agita, le atmosfere degli smisurati spazi desertici, figlia di un Nord Africa che non ha perso nulla del suo incantesimo.
Un afflato che, se respirato attraverso i social, va punito. Così in Egitto, dove un video pubblicato su TikTok è costato, alla protagonista, una serie di denunce, presentate presso la Procura del Cairo.
TRE ANNI DI PENA PER LA BALLERINA
Il caso, recente, vede in primo piano le movenze sensuali di Sama el Masry. Tra le danzatrici del ventre più popolari nel Paese – seguita su Instagram – la 42enne nutre una folta schiera di proseliti, totalmente soggiogati dal suo fare seducente.
Ma anche – a quanto pare – altrettanti detrattori, pronti a rivalersi, grazie alle maglie della Giustizia. Le immagini, postate, sono state considerate evidentemente troppo spinte, e giù starli di critiche.
Tra gli esponenti del pubblico ‘avverso’, anche il parlamentare John Talaat, secondo cui Sama attenterebbe ai valori della famiglia. Una ‘corruttrice’, insomma: “C’è una grande differenza – ha dichiarato l’uomo, nei giorni scorsi – tra libertà e dissolutezza“.
Uno spettacolo indecente, dunque, che merita una condanna come si deve. E tale è stata. Alla donna, sono stati inflitti tre anni di carcere ed oltre 16.500 Dollari di multa. Atti osceni in pubblico, incitamento alla prostituzione e violazione dei valori familiari: queste – sciorinate una dopo l’altra – le motivazioni. Decisione, quella dei giudici, che ha finito per spaccare le opinioni.
UNA CULTURA IN LOTTA CON SE STESSA
Un racconto emblematico, che, tuttavia, risulta all’ordine del giorno in una società che, a fatica, riesce a ricavare un nuovo equilibrio per la figura femminile. Le teorie conservatrici si accavallano e spesso imbavagliano le più fresche istanze di uguaglianza, dando luogo ad una cronaca, sovente controversa.
E se una vicenda simile ha riguardato la ventenne influencer Haneen Hussam, condannata – a sua volta – a 15 giorni di galera per aver essersi esposta ‘in diretta’, una vocina – flebile ma incessante – ci fa tornare in mente le ultimissime polemiche legate alle dichiarazioni, qui in Italia, di Alessandra Mussolini. L’ex parlamentare, erede del Duce, ha comunicato la propria presenza alla futura edizione dell’ormai blasonato Show di Milly Carlucci: Ballando con le Stelle. Apriti cielo! Opinion leader – quotati e non – le si sono scagliati contro, con battute più o meno ironiche, dal taglio pungente. “Ci sarà la Mussolini a Ballando con le Stelle. Pensavo di farla ‘nera’, ma direi che è già a posto così“, si legge sul blog di Selvaggia Lucarelli, già giudice della trasmissione.
IL GIOCO DEI QUATTRO CANTONI
Niente da dire, si tratta di uno scherzo. Un vezzo. Eppure la vocina è sempre lì – sorta di Grillo parlante – che non accenna ad azzittirsi. Che si guarda, intorno, e rimurgina, pensa, fa paragoni…
Alessandra Mussolini non è nuova alla presenza sullo schermo. Come attrice, opinionista… non le si può negare di essere un’eccellente comunicatrice. Una che ‘smuove’, per così dire. Ma anche una persona alla quale, d’accordo o meno, va riconosciuta un’inequivocabile coerenza.
Ecco. Su questo presupposto riprendiamo i commenti. Lasciano il tempo che trovano, certo. Eppure, da parte di chi si fa portavoce di diritti, equità, ribadendo l’indipendenza e l’incorruttibilità della propria penna, suonano storto. Sanno di gratuito e stridono – fastidiosi come quando si passa il gesso sulla lavagna…
… o forse – mettiamola così – siamo noi, oggi – ad esserci tirati giù dal letto, con il piede sbagliato…
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