Clown Motel, quel posto ‘fuori dal mondo’, abitato da oltre 2000 pagliacci
Il peggiore degli incubi e, insieme, un universo tremendamente accattivante. Il ripostiglio delle inquietudini, la sintesi di quel che ci fa ghiacciare il sangue. Eppure, in contemporanea, ci incuriosisce. Immaginate un posto in cui, tutto questo, sia possibile…
Ecco, negli Stati Uniti, in effetti, qualcosa di simile esiste. Un luogo ‘non luogo’, crogiolo di archetipi e tormenti… per grandi e piccini. Si tratta del Clown Motel. La struttura, con i suoi 2000 pagliacci, apre le porte a leggende di ogni tipo e, tra fantasmi presunti e storie vere, scompagina l’immaginario degli americani.
Merito, assai probabilmente, del proprietario che, avendo studiato marketing e ben conscio dei meccanismi che stimolano la pubblicità, è riuscito a farsi conoscere, ben al di là dei confini degli States. Una macchina per far soldi, insomma. Una ‘giostra’, pensata per contentare le aspettative degli amanti dell’orrore.
Situato sulla state Us-95, nel bel mezzo del deserto del Nevada, l’albergo si trova nei pressi del centro abitato di Tonopha. Il Motel apparteneva, originariamente, a Bob Perchetti, appassionato di pagliacci, a tal punto da rendersi noto per la sua collezione, unica. 800 esemplari, distribuiti nelle stanze, nei corridoi, nelle cucine… facendo dell’edificio una sorta di attrazione trash per quanti, turisti più o meno improvvisati, si fermavano, principalmente per scattare una foto insieme ai clown o davanti all’insegna.
Da cringe a creepy, il ‘fenomeno’ ha cambiato ‘maschera’, nel momento in cui la proprietà è passata nelle mani di Hame Anand. Pubblicitario di origine indiana, l’uomo si è trasferito in Nevada, nel 2017. A sua volta appassionato di clown – ne possedeva, di suo, già 200 – non ha saputo resistere al richiamo… Un colpo di fulmine, insomma che, però, ha tutta l’aria di fruttargli parecchio. Il fiuto per gli affari non l’ha tradito. Verificato che, alle spalle del Motel, è sito un cimitero, il ‘nostro’ ha pensato di sfruttare l’allure delle vicinanza per alimentare il diffondersi di racconti sinistri e trame minacciose.
Come da copione, la presenza degli spiriti non ha fatto altro che attirare nuovi visitatori, entusiasti all’idea di verificare, in prima persona, il grado di paura che il Motel riesce a scatenare. Così sia. Ad oggi, chi soggiorna ha fame di terrore, di insonnia, di tachicardia. E i brividi, stando al talento dell’ingegnoso ospite, davvero non mancano.
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