Stonehenge: ecco qual è l’origine delle pietre che lo compongono

Stonehenge: ecco qual è l’origine delle pietre che lo compongono

La scoperta è di quelle a dir poco eccezionali, giacché coinvolge una tra le strutture architettoniche più misteriose al mondo. Stonehenge, nel sud dell’Inghilterra, è da decenni oggetto di studio. Visitata da milioni di persone, attira la curiosità del mondo intero, sia pure per motivi differenti.

Di recente, è stato annunciato l’esito di uno studio, pubblicato sulla rivista americana Science Advances, secondo cui sarebbe finalmente stata attribuita la provenienza alla stragrande maggioranza delle pietre preistoriche, che compongono il monumento (ben 50 su 52).

Capostipite, sarebbe il sito di West Woods, ubicato a 25 km a nord, nella provincia del Wiltshire. Il materiale, infatti, di cui sono composti gli enormi massi – il Sarsen – si trova prevalentemente in questo Stato. Due anni fa ne è stato rinvenuto un campione, appunto, poi restituito all’English Heritage. L’Organizzazione Benefica ha assunto l’onere di salvaguardare i beni culturali del Paese e, proprio il ritrovamento, ha permesso di avviare la ricerca.

Opera, forse, in parte devoluta al caso, dal momento che, alla consegna del materiale, hanno provveduto i figli di un operaio che lavorò a Stonhenge negli anni ’50. Il reperto era stato conservato sin dal 1958, data in cui venne effettuata una serie di lavori, per rialzare uno dei triliti da terra.

Un’analisi durata anni

Allora, vennero inserite alcune bacchette metalliche all’interno di una delle pietre verticali, in virtù di alcune crepe presenti. Di qui, l’estrazione dei campioni cilindrici in roccia: lunghezza 1 metro e 8 cm; diametro 2 cm e mezzo.

Uno tra gli operai – tale Phillips – ne serbò un esemplare finché, nel 2018, decise di riporlo. Le osservazioni, micro e macroscopiche, nel frattempo, avevano consentito di capire quale fosse la matrice delle pietre più piccole. Risalivano alle Montagne Presili, nel Galles sudoccidentale; mentre, per le grandi, la difficoltà nel rintracciarne l’origine rimaneva rilevante.

Il ‘pezzo’ in questione ha consentito l’effettuarsi di meticolose analisi. Si è risaliti al profilo chimico dei reperti e si è potuti confrontarli con i numerosi, prelevati dai siti circostanti. Ebbene, è stata riscontrata perfetta corrispondenza con il sito – comme accennato – di West Woods.

Resta ancora ignota la provenienza di due macigni e da capire come gli 80 che componevano inizialmente l’articolato si siano ridotti, oggi, alla qunatità di 52.

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