Rientro a scuola, ma i commercianti denunciano: “Non si vende neanche una Bic”
C’è la famosa Smemoranda e poi lo zaino di Harry Potter… e un mare, anzi un oceano di astucci, cartelle, penne… tutti lì, appostati sugli scaffali, messi in bella mostra, in attesa che qualcuno venga a prenderli, per accoglierli nella propria dimora. Orfani, oggetti figli di una crisi che vede crollare il fatturato del settore, rispetto ai dati di agosto 2019, dell’85%, per quanto riguarda il negozi in centro, di un altrettanto ‘rumoroso’ 75%, per quel che concerne le periferie.
“Non si vende nulla. Pochi i ragazzi che finora hanno deciso di comprare qualcosa per la scuola“. In zona Prati, Centro Carta rappresenta da oltre trent’anni l’approdo ideale per l’approvvigionamento pre-lezioni. “E’ la morte civile” – spiega la signora Caterina, che nel negozio lavora da una vita. E, in effetti, l’aria che ovunque si respira è di incertezza, non solo nella Capitale.
I dubbi, per negozianti, genitori, insegnanti e addetti del settore, sono ancora troppi. Come sarà il ritorno sui banchi? Ci si chiede. Si parla di orari o addirittura settimane alternate. Di entrate posticipate, di lezioni da casa… e, intanto, quadernoni &co. restano invenduti.
“Il comparto è in ginocchio“, sospira sconsolato Matteo Roccas, titolare di Sec, in via Arenula, che vanta, tra l’altro, un passato in Confcommercio. “Tutto è bloccato. Le cartolerie sono state le prime ad aprire, durante la quarantena, ma con incassi nulli; a parte qualche scatola di pennarelli, per intrattenere i bambini segregati in casa. A maggio la situazione non è migliorata. Il fatturato, in media, si è ridotto del 60%. E se non ritorna la gente a lavorare nei ministeri e negli uffici, per chi vende articoli di cancelleria non ci sarà ripresa“.
Difficoltà – tangibili – di un ramo che conta già un’infinità di articoli tra i fondi di magazzino.
Intanto, però, gli ordini, effettuati mesi fa, sono arrivati. E le novità, per i ragazzini in vena di riappropriarsi del proprio ruolo tra i banchi, non mancano. C’è una categoria, interamente dedicata agli yuotuber, ad arredare cartelle e via dicendo. Iper-trend, a tal proposito, la serie Me contro te. Mentre continuano a fare capolino, dai quaderni, noti protagonisti dei videogiochi: da Fortnite a Super Mario. “Per gli zaini di alcuni marchi ci sono difficoltà di rifornimento – prosegue Roccas – perché, anche se i pezzi sono assemblati, in Italia, le stoffe arrivano in molti casi dall’Estero. Cina in primis“.
E se la celeberrima Smemoranda sembra reggere botta, è pur vero che – confermano presso la Mondadori, in via Cola di Rienzo – “il diario è diventato un optional. Ormai tutti gli insegnanti danno i compiti a casa, scrivendoli sul registro elettronico“.
Anche nell’esclusiva libreria, che vanta un intero comparto dedicato alla scuola – le valutazioni non cambiano. C’è crisi, punto e basta. Eppure, nel marasma, una buona notizia c’è: “Abbiamo… venduto tanti libri ai ragazzi, in questi mesi estivi“, spiega una delle impiegate. “Tutti volumi, molti i classici, che gli insegnanti hanno consigliato… di leggere durante le vacanze“.
Evviva la cultura… dunque. Da qualunque via scelta di presentarsi al nostro cospetto.
LEGGI ANCHE: Il zig-zag della scuola, tra nuovi orari ed elasticità nei giorni di lezione
LEGGI ANCHE: Donne muscolose? Incutono timore… persino se si tratta di videogiochi
Commento all'articolo