Tutti in piedi. Arriva l’uomo di domani
Ed eccolo, finalmente alla meta. Dopo intere notti d’attesa e giorni interminabili ce l’ha fatta, nonostante quell’osso duro del suo avversario. Donald Trump, alla fine, ha dovuto cedere il passo e piegarsi al plebiscito popolare, quello, cioè, che ha voluto Joe Biden alle redini degli Stati Uniti. E il 46esimo Presidente non ha perso tempo. Nella notte, ha tenuto il primo discorso, collegato da Wilmington, in Delaware. Alle 2.40, orario italiano, il neo Capo di Stato si è rivolto ai propri connazionali e lo ha fatto mostrando le carte a disposizione, apertamente mirate alla ricostruzione e cariche di speranza: “Voglio unire gli Stati Uniti. La gente di questo Paese ha parlato, abbiamo ottenuto una vittoria convincente. Non ci sono Stati blu o Stati rossi, ci sono solo gli Stati Uniti“.
Il “Presidente che unisce“, come si è definito in prima persona, ha assemblato la sua gente per domandare collaborazione. “Torniamo ad ascoltarci, siamo tutti Americani… Diamoci una possibilità, aiutandoci l’un l’altro“. Un invito che, a dispetto della precedente governance, mette in primo piano la battaglia contro il Covid: “Non risparmierò alcuno sforzo contro questa pandemia. Basta trattare i nostri oppositori come nemici. Stanotte il mondo ci guarda e noi torneremo ad essere un Paese rispettato nel mondo“. Mossa furba, ben pensata. Del resto, non stiamo parlando di uno qualunque. Per ben due mandati Vice di Obama, ex Presidente della Commissione Giustizia al Senato, Presidente del Comitato di Controllo sul Narcotraffico, insignito delle Medaglia alla Libertà, il ‘nostro’ si è distinto, in più occasioni, per la lotta a beneficio delle pari opportunità. Insomma, un animale da palcoscenico. Avvezzo ai giochi sottotraccia, alle manovre, anche spericolate, che la politica domanda.
E immediatamente offre una visione concreta, perché sa che di questo il popolo ha bisogno: fatti. “Non possiamo riparare l’economia, ripristinare la nostra vitalità o assaporare i momenti più preziosi della vita – ha sottolineato – finché non avremo riportato sotto controllo questo virus. Lunedì creerò un gruppo composto da scienziati ed esperti“, affinché lavorino ad un piano “che entrerà in vigore dal 20 gennaio 2021“.
Ad accompagnarlo, sul palco, anzi, a fargli da apripista, Kamala Harris, prima donna a rivestire il ruolo di ‘sostituta’ nella storia americana. “Noi, la gente, ora abbiamo il potere di costruire un futuro migliore. Non dobbiamo dare mai la democrazia per scontata“. Ha ringraziato, la donna, quanti più ha potuto “per aver fatto sentire la loro voce” ai seggi: “Grazie per aver votato in massa. Avete scelto la speranza, l’unità, la scienza e soprattutto la verità. È un nuovo giorno per l’America“.
E ancora: “Non importa per chi avete votato. Io e Joe Biden saremo leali, onesti e sempre pronti ad avere cura di tutti voi e delle vostre famiglie. Sono la prima donna Vicepresidente ma non sarò l’ultima. Questo è un Paese delle opportunità. E alle bambine dico: sognate con ambizioni“.
E il plauso, financo quello derivato da un vento straniero, non si è fatto attendere. Benjamin Netanyahu, pur riconoscendo “l’amicizia mostrata nei confronti di Israele e per me personalmente” da parte di Donald Trump, non perde tuttavia l’occasione per congratularsi con il neo-insidiato alla Casa Bianca. “Abbiamo avuto un lungo e caloroso rapporto personale per quasi 40 anni e ti conosco come un grande amico di Israele. Non vedo l’ora di lavorare con entrambi per rafforzare ulteriormente la nostra speciale alleanza”.
Un appello, a cui si è associato anche il leader di Hamas, convinto assertore dei diritti dei Palestinesi, osteggiati dalla figura del Tycoon che, finora, si è trovato tra le mani le sorti degli States. Una nuova amministrazione – questa la richiesta – che receda dall’ “Accordo del secolo”; che annulli, insomma, il riconoscimento di Gerusalemme quale capitale di Israele e il trasferimento della sua ambasciata.
Un mondo in stand by, dunque e pagine tutte ancora da inventare. Vedremo di cosa sarà capace il nuovo arrivato. Per il momento, Benvenuto!
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