Sotto le carezze della Luna, un bagno che è più che un rituale
Proprio così, avete letto bene. C’era un tempo, chi, come Cleopatra, per mantenere vellutata la pelle adoperava latte d’asina; chi, reticente ad esporre le nudità, come Maria Antonietta, si immergeva in vasca con tanto di ‘camicia da bagno’ indosso. Oggi, l’accessorio, già in auge presso i Greci, coadiuvato di balsami e profumi, rappresenta l’eccellenza del relax, per chi intende sottoporsi ad un rito dal sapore detox. Una liturgia di benessere che, incentivata al tempo dell’Impero Romano, deve parte delle proprie origini alla cultura azteca e, in particolare, agli sciamani messicani.
MAI SENTITO PERLARE DEL BAGNO LUNARE?
“In astrologia – sostengono gli esperti – la Luna è un simbolo molto potente, legato alla femminilità, e il ciclo lunare è di 28 giorni, come quello mestruale. Il percorso prende il via con la prima fase, in cui il satellite è sovrapposto al Sole e, perciò, invisibile per 24 ore. In armonia con il flusso della natura, questo è il momento ideale per tutti i riti di purificazione“. Per l’adempimento del cerimoniale, si consigliano “i giorni in cui la luna nuova avviene sotto l’influsso dei segni d’acqua. Nel 2021, il 13 marzo, data in cui sarà – appunto – in Pesci; il 10 luglio in Cancro e il 4 novembre in Scorpione“. Con la prossima, invece, in termini di vicinanza, avremo a che fare l’11 di febbraio.
COME PROCEDERE, DUNQUE?
Pulita, in ordine, impeccabile, insomma. Dotata di asciugamani bianchi pronti all’uso. La sala da bagno deve risultare illuminata unicamente dal colore naturale della notte, incrementato, al più, dall’uso di candele. In sottofondo, la giusta soundtrack musicale. A questo punto, occorrerà riempire la vasca con acqua che superi di poco i 38 gradi, in modo da favorire un ingresso ‘delicato’.
UN VIAGGIO CHE SI COMPIE… A POCO A POCO
Prima il piede sinistro, poi il destro. Poi, a seguire, un lungo respiro. 4 secondi, a trattenere il fiato. Quindi, tutto fuori. E così avanti, per ogni sezione del corpo che viene immersa. Ci si mette, allora, in ginocchio; si allungano le gambe e ci si stende lentamente, fino ad immergere l’ombelico, il plesso solare, il seno, la gola, il mento; infine la bocca. A narici tappate, ci si immerge totalmente, occhi aperti, dapprima; di seguito chiusi, fin quando non venga a mancare il respiro.
UN’IMMERSIONE DI PIACERE
Il massaggio inizia proprio in quell’istante, dolcemente. Spazzola esfoliante alla mano (nell’antichità era lo Strigile), ci si aiuta nell’eliminazione delle cellule morte. Via l’acqua sporca, ci si immerge nuovamente, rimanendo immobili per qualche minuto, lasciando che la vasca si svuoti lentamente. A seguire, una doccia liberatoria – dal duplice effetto freddo/caldo – servirà a tonificare i tessuti.
Tra gli accessori, al di là del bagnoschiuma e della spazzola di cui sopra, sarà utile munirsi di oli essenziali. Ne basteranno poche gocce, da collocare in un vasetto a bordo vasca e inalare, oppure immergerle direttamente. E, tra gli ingredienti privilegiati, vi suggeriamo zenzero – che combatte le infiammazioni – camomilla e rosmarino che, invece, stimolano la circolazione. Se il pompelmo conferisce energia, il legno di cedro – da parte sua – influenza positivamente contro la depressione.
PROVATE QUESTE!
Mescolate 10 gocce di olio essenziale alla lavanda a una sostanza disperdente, come il latte in polvere (4 cucchiai). Unite una manciata di foglie di tiglio essiccate o qualche mazzolino di lavanda. In alternativa, ma sempre secondo lo stesso protocollo, una base di latte o di tè, oli essenziali, fiori e sali di Epsom.
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