Cosa conta chi sia. L’importante è trovare una mamma
Era troppo piccola per cavarsela da sola ma, per fortuna, una mamma, pronta da adottarla, l’ha trovata. Una mamma sui generis, certo, ma pur sempre tale. Così è successo in Nuova Zelanda, dove un delfino tursiope ha deciso di prendere sotto la sua ‘pinna protettiva’ niente di meno che un cucciolo di balena pilota. Sembra una favola… eppure, a garantire la realtà dei fatti, l’avvistamento, da parte dei ricercatori del Far Out Ocean Research Collective di Paihia, secondo cui l’adozione sarebbe avvenuta agli inizi di aprile.
Non si tratta – va detto – di una avvenimento privo di logica, né senza precedenti. Le due specie sembrano, nel tempo continuare a rincorrersi… e a proteggersi vicendevolmente. Il fenomeno rimane, tuttavia, raro, specie da avvistare. Tursiops truncatus e Globicephala melas – per avvalersi del gergo tecnico – appartengono, in effetti, alla medesima famiglia ‘allargata’. Quella, cioè, dei Delphinidae e, per la femmina di tursiope risulta, di conseguenza, pressoché naturale trattare la balena a guisa della sua stessa prole.
E se ancora non è chiaro il motivo per cui la specie sembri a proprio agio nel ruolo di genitore surrogato, i ricercatori hanno provato a fare alcune ipotesi: “Potrebbe essere solo istinto materno“, sostengono alcuni. Potrebbe trattarsi, nel caso specifico, “di una neomamma che ha perso il suo cucciolo“, ribadiscono altri. E, ancora: “Le balene pilota trascorrono sette anni con i loro piccoli. Ma ci sono buone probabilità che, alla fine, il piccolo si riunirà ad un altro branco di balene pilota, poiché spesso si incrociano“… Insomma, le versioni e le possibili teorie sono molte e gli studiosi fanno a gara per affermare, ciascuno, la sua.
Nel mentre, l’Organizzazione ha in obiettivo di proseguire nell’osservazione dell’insolito viaggio in coppia e condividere le eventuali scoperte con i follower. Potenza dei Social Media, fantomatiche pagine di un libro tutto moderno…
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