Chissà cosa ne avrebbe pensato il capitano Achab…
Non si tratta di un romanzo di Hemingway, né di Melville. E non è neppure la riproposizione del racconto di Collodi, a noi tanto caro. Sembra piuttosto, la storia che stiamo per raccontavi, più simile alla narrazzione di Stevenson, giacché la balena, presente negli altri due, fa da avamposto – in maniera pressoché straordinaria – ad un prezioso bottino.
Di fatto è successo ed è accaduto davvero, in Yemen, dove un gruppo di pescatori si è inaspettatamente imbattuto in un tesoro da capogiro, corrispondente ad 1,5 milioni di dollari di ambra grigia, nascosto nel ventre di un capodoglio. Della serie: strano… ma vero. A riportare la notizia, niente meno che la Bbc. E se ad assicurarlo è l’emittente britannica…
Ma veniamo a noi: la carcassa del relitto marino stava galleggiando nel golfo di Aden, quando un’imbarcazione, con a bordo 35 pescatori del villaggio di al-Khaisah, sfollati da Hodeidah, l’ha notata e arpionata, per portarla a riva. Consapevoli, gli stessi, che all’interno dell’animale si potesse rinvenire quello che viene anche definito oro galleggiante, assai apprezzato nell’industria dei profumi.
Non riuscendo, da soli, a trascinare a riva il mammifero, hanno chiesto soccorso ad altre nove barche. Dunque, in più di 100 hanno riportato il cetaceo sulla costa.
Niente controversie, a fine operazione e, anzi, un patteggiamento, congruo e conveniente per tutti. Una percentuale a testa, da suddividersi dal ricavato della vendita: 1,3 miliardi di rial yemeniti: “Siamo tutti poveri. Non ci saremmo mai aspettati di avere una cifra del genere. E’ incredibile“, è stato il commento, più o meno unanime.
Una cifra stratosferica per chi, umilmente, campa del proprio lavoro. Un’inaspettata gioia, da condividere, tanto che parte del quantitativo è stato – di comune accordo – donato ai più bisognosi del villaggio.
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