Ed ecco a voi ‘i tacchi della discordia’

Ed ecco a voi ‘i tacchi della discordia’

Che l’Ucraina non manchi di carattere lo sapevamo, già in parte e, se ciò non fosse bastato, a darcene la conferma lo hanno dimostrato, negli ultimi giorni, la dedizione e la tenacia legate allo sport. Gli Europei ci hanno messo di fronte a squadre blasonate ma prive, forse, di polso, non abbastanza affamate, diversamente, da quante, invece, meno provvide di successo, hanno saputo ribaltare i pronostici iniziali.

Così, sulla falsariga del cambiamento, arrivano, diffuse direttamente dal Ministero alla Difesa di Kiev, le immagini delle soldatesse che, tacchi indosso, si esercitano per una parata militare. Marciano, perfettamente allineate – stando alle foto – con le loro scarpe a mezzo tacco, al posto dei tradizionali stivali. Un omaggio? Un segno di progresso, almeno nelle intenzioni? Di certo una rivoluzione che, tuttavia, è rimasta malgradita al gruppo Parlamentare vicino all’ex presidente, Petro Poroshenko e ha trovato aspre critiche anche nel Web.

Sono in allestimento – va spiegato – i preparativi per il 30esimo anniversario dell’indipendenza del Paese, in seguito al crollo dell’Unione Sovietica. Evento, che si terrà il prossimo 24 agosto e che, date le premesse, si disegna già ricco di polemiche. “Oggi, per la prima volta, l’esercitazione si svolge con scarpe con i tacchi”, ha commentato una cadetta. “È leggermente più difficile rispetto agli stivali dell’esercito, ma ci stiamo provando“. 

Dunque, da parte delle dirette interessate tanta buona volontà, a dispetto, invece – lo si accennava – di chi, nel Governo, occupa gli scranni più elevati. “È difficile immaginare un’idea più idiota e dannosa“, ha commentato Inna Sovsun, del partito Golos, sottolineando che “le soldatesse ucraine – come gli uomini – rischiano la vita” e “non meritano di essere derise“. Basti pensare che oltre 31mila donne prestano servizio nelle Forze Armate, di cui oltre 4mila sono ufficiali

E, come in una sorta di precipizio senza fondo, alle reazioni dei piani alti si sono assommate anche quelle dei Social: “La storia di una parata con i tacchi è una vera vergogna“, ha dichiarato, su Facebook, il commentatore Vitaly Portnikov, sostenendo che alcuni funzionari conservano tuttora una mentalità “medievale“. E c’è addirittura chi ha rispolverato i vecchi strali del “sessismo e della misoginia“. “I tacchi alti sono una presa in giro per le donne, imposta dall’industria della bellezza“.

Vero… non vero. Essere femmina, in generale, pare ancora, in questo 2021, richiedere un enorme sforzo. Come se il gestire ‘l’altro da sé‘ non fosse ancora figlio di rispetto ma imponesse, arrivati ad oggi, una fatica titanica. Il problema, ovvio, non è tacchi o non tacchi che quello, al limite, si risolve. E’ il fatto che ci si pensi. Che vengano in mente idee come queste, che di tutto conservano il sapore, fuorché di inclusività, accoglienza, identità paritaria.

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