Pesaro: la cultura? Venitela a cercare qua
Il fare – bisogna ammetterlo – è stato, da sempre, piuttosto defilato. Così, vederla emergere su decine di candidate ci ha lasciati piacevolmente sorpresi, specie nell’era in cui, per emergere, tocca affilare le unghie e sgomitare, prima e più di ogni altra cosa.
Un anno da numero Uno
Eppure, il riconoscimento va ad una, tra le numerose ‘piccolissime’ realtà che arricchiscono la provincia italiana e Pesaro, in maniera inattesa e sorprendente, viene proclamata Capitale della cultura 2024.
Il capoluogo di provincia (con Urbino) ha superato quello che si potrebbe considerare un derby d’eccellenza: la vicina di casa Ascoli Piceno e le altre otto candidate, assurgendo, così, a nuova rappresentante del patrimonio italiano, per un intero anno.
Grazie ai finanziamenti per la promozione culturale, per la prima volta si racconta, imponendosi all’attenzione di occhi rivolti, altrimenti, alle metropoli e alle mete turistiche notoriamente battute.
Quel posticino lontano dagli occhi… eppure
Seconda città delle Marche per popolazione dopo Ancona, ma molto meno esposta, nonostante personalità eclettiche come Gioacchino Rossini che portano in alto il nome del luogo della pesa aurum, con la sua elezione inverte la tendenza e diventa chiave di accesso privilegiato ad una scoperta inedita, con un approccio quasi futuristico ai centri urbani, da ora in avanti.
Hub, con satelliti ottimamente forniti e ben serviti: i paesi, in questo caso, da cui provengono i suoi figli più famosi (uno su tutti, Valentino Rossi da Tavullia). Non solo monumenti da visitare, Chiese da ammirare ed eredità, da scoprire all’Opificio, ma una vera e propria ristrutturazione dei rapporti con il vicinato. Il viatico, per un progetto di rigenerazione che coinvolge i borghi circostanti, troppo spesso accantonati e mal serviti.
Un’idea, strutturata per invertire il trend di spopolamento degli interni di regione e valorizzare ancora di più quello che è considerato crocevia di mare e colline, perla del Rinascimento e gourmandise finissima, silenziosa rappresentante di sviluppo tecnologico e industriale, sempre poco raccontato. Almeno fin qui.
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