Enneagramma: spiegami meglio chi sono
Quante volte ti sei realmente chiesto/a chi sei? Cosa ti muove; ti spinge, magari, a preferire una professione piuttosto che un’altra o privilegiare un certo tipo di amicizie. Cosa ti porta, più semplicemente, a trascorrere il sabato sera in giro, invece che a casa o viceversa?
C’è, parlando di lavoro, chi schiera in campo la professionalità; chi, al primo posto, mette il portafogli. Chi punta al prestigio; chi all’autonomia. Chi bada di poter conservare, a propria disposizione, un arco di tempo libero adeguato, per poter svolgere le altre mansioni della giornata; chi, nel mestiere svolto, cerca sicurezza.
Ecco, in campo lavorativo, come in altre circostanze, la parola d’ordine rimane sempre la stessa, che si traduce in CONSAPEVOLEZZA. E’ quest’ultima, del resto, che ci rende in sintonia con i bisogni più profondi. Ebbene, a tal proposito una grande mano può fornircela l’ENNEAGRAMMA, strumento di rara efficacia, per comprendersi meglio e rapportarsi al prossimo in maniera efficace.
ENNEAGRAMMA: conosciamolo più a fondo
Sorta di catalogazione – tra le più antiche – della diverse personalità, sebbene non riconosciuta in ambito clinico, distingue 9 tipologie di carattere, che agiscono per compensazione, partendo da una ferita emotiva risalente all’infanzia.
Potrebbe trattarsi, ad esempio, di un genitore autoritario e/o violento. In tal caso, si combatterà con il timore di essere dominati e, per reazione, si svilupperà un fare autoritario. Diversamente, qualora si sia cresciuti in una famiglia in cui i rapporti erano conflittuali, il conflitto più grande si configurerà, assai probabilmente, nell’idea di scontentare gli altri.
Si propenderà, dunque, per un atteggiamento accomodante, anche – spesse volte – oltremisura.
Ogni enneatipo – in sostanza – si muove, sulla base di valori diversi, si rapporta in modo differenze da altri enneatipi ed ha in mente obiettivi variabili, pure in fatto di relazioni.
Inoltre, ogni tipologia caratteriale deve confrontarsi con uno specifico nucleo problematico, che gli studiosi della materia hanno associato ad un peccato.
Ad esempio, per alcuni, l’accidia, intesa come approccio passivo all’esistenza, alla scelta della via più facile, pur di non avere problemi e fastidi.
I tre livelli
Ogni tipologia ripercorre – inoltre – le varie tappe evolutive, dalla più bassa e misera alla definizione più evoluta. Così, tornando al primo caso in esame, si va da un tipo comportamentale iracondo e dittatoriale ad un’espressione di sé risolta, da vero leader, in cui la forza è a disposizione e a beneficio del prossimo. E così via…
Testa, cuore o pancia?
Dunque, c’è chi prenderà le proprie decisioni dominato dalla pancia. L’emozione da gestire sarà, per conseguenza, la rabbia, sebbene ogni enneatipo tenda ad esprimerla in modo peculiare. Insofferenza alle critiche, tendenza all’ira, o anche comportamenti di tipo passivo-aggressivo.
Per altri, i tipi cosiddetti di cuore, la maggior preoccupazione consisterà nel modo in cui possono apparire ai loro interlocutori. C’è, allora, chi non si farà problemi a rivelare la verità, per quanto scomoda, pur di dar fiato al personale senso di giustizia; chi, al contrario, tenderà ad omettere, per non ferire chi gli sta di fronte.
L’emozione da combattere è, in sintesi, la tristezza, che tende ad insorgere quando non si riesce ad ottenere il riconoscimento desiderato.
In ultimo, c’è chi opera soprattutto di testa. Regna, in tali circostanze, la logica e da qui non ci si scosta. Persino la scelta del partner, per persone del genere, sarà dettata dal raziocinio. Il nemico da combattere, in questo caso, è la paura, che può tradursi, per alcuni, in ansia, recrudescenza per emozioni – belle o brutte poco importa – troppo intense, oppure noia, senso di vuoto, dolore, ritenuti insostenibili da gestire.
E tu… hai scoperto, nel frattempo, dove sei?
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