Io… viaggio a piedi
Zaino in spalla, proprio come si diceva una volta, e via, verso mete coraggiose… o, magari, solo deliziose. Il fenomeno delle lunghe passeggiate a piedi – fatto sta – è in ponderale aumento, tanto che, sempre più persone, decidono di mettersi in cammino, allontanandosi dalle solite blasonate – e affollate – destinazioni turistiche e ripiegando, invece, su un turismo lento, all’aria aperta e a contatto con la natura.
Un modo, per allontanarsi dai ritmi frenetici di tutti i giorni; per mettersi alla prova, alla scoperta dei propri limiti; per assaporare la libertà e uscire dalla routine. La maniera, pure, per esplorare luoghi sconosciuti, poco praticati o praticabili altrimenti, rigenerandosi nella natura e c’è, persino, chi ne fa una scelta – pensate un po’ – per motivi religiosi.
Tant’è. Camminare fa bene, lo sappiamo, ma non pensiate che si tratti di un’esperienza ‘cotta e mangiata’. Servono, al contrario, sagacia, esperienza, preparazione e tutta una serie di accortezze, affinché il percorso venga affrontato in sicurezza e senza riservare alcuna brutta sorpresa.
- Il periodo in cui mettersi in moto e il tipo di cammino da intraprendere saranno – va da sé – la prima decisione da prendere. È necessario informarsi sulle condizioni meteorologiche delle varie tappe, la loro lunghezza, il dislivello, il tipo di terreno che incontreremo. Meglio verificare, poi, che lungo l’itinerario vi siano uno o più punti di ristoro o di accoglienza.
Altra specifica, conviene scegliere un cammino, adatto alla personale preparazione fisica. I rischi, in caso inverso, sono numerosi e di vario genere.
- Un altro aspetto, spesso sottovalutato, è l’abbigliamento. Vestirsi adeguatamente alla stagione durante la quale si svolgerà l’escursione è fondamentale. L’importante, in ogni caso, è mettersi comodi, utilizzare tessuti tecnici, facili da lavare e che asciughino in fretta.
Per l’estate, sarebbe opportuno fornirsi di una giacca a vento impermeabile e una felpa, per le giornate più fredde. D’inverno, invece, vestirsi a strati rappresenta la soluzione più adeguata, così da potersi regolare, momento per momento, a seconda del variare della temperatura.
- Quando si parla di scarpe, va tenuto conto che non si tratta di un mero accessorio. Onde evitare vesciche, devono essere comode, leggere, traspiranti, ammortizzate e adatte al tipo di terreno che si andrà ad attraversare. Il consiglio è: mai scarpe nuove.
Non solo: persino le calze costituiscono un elemento da non sottovalutare. In commercio ne esistono, addirittura, rafforzate sulla punta e sul tallone, per proteggere le zone maggiormente sollecitate, durante la scarpinata.
- Il reale, inseparabile, compagno di viaggio? Lo zaino, che deve presentarsi riempito dell’essenziale. Niente oggetti inutili, quindi; piuttosto, dotato di una buona struttura e uno schienale non troppo aderente, per far respirare la schiena. Deve, inoltre, essere fornito di cinghie, per regolare il carico e una copertura anti-pioggia.
Regola vuole che il carico, di per sé, non superi il 10% del peso corporeo di chi lo indossa ed è necessario che vi sia contenuto un kit – sia pur essenziale – di primo soccorso. Da non dimenticare, poi, l’acqua, per reidratarsi quando, in marcia, si tendono a perdere molti liquidi, per via della sudorazione.
- Come ultimo suggerimento, quello, infine, di non camminare troppo velocemente. Osservare il panorama tutt’attorno e parlare con le persone del posto non ha eguali. Un valore aggiunto, per arricchirsi di un bagaglio di ricordi ed esperienze, difficilmente dimenticabili.
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