Tesoro, ti va… una fettina?
E’ presto detto ma poi, nei fatti, esiste carne e carne. E, ancora, tagli talmente pregiati, da rappresentare un vero e proprio lusso per il palato … ed anche per le tasche. Stiamo parlando, nello specifico, della carne di Wagyu, tipica della tradizione culinaria giapponese, considerata dagli intenditori, in assoluto, la migliore al mondo. Ragion per cui gli appassionati sono disposti a pagare cifre da capogiro, pur di poterla gustare.
Una razza bovina – per chi desidera saperne di più – selezionata geneticamente, la cui fama e il costo sono dovuti all’elevata presenza di grassi insaturi, all’interno dei tessuti muscolari. Questi ultimi tendono a distribuirsi come fossero venature, rendendo l’alimento assai tenero e particolarmente succoso.
Così, il manzo di Kobe si presenta, alla stregua di una Star. Raro e difficile da reperire, il prezzo è pressoché inaccessibile. Al chilo, si avvicina, per alcune razze, ai 1000 euro e, solitamente, non scende mai al di sotto dei 100 euro.
Particolarmente ricercato, anche per via degli allevamenti. Viene, infatti, prodotto, in luoghi isolati. Non solo. I bovini che appartengono alla razza in questione hanno, poi, un tasso di crescita assai più lento, rispetto agli altri.
Mai provato il Sukiyaki?
Tipico della cucina di queste parti, rientra nello stile nabemono (lett. cose in pentola), simile all’hot-pot asiatico.
Si narra che il primo, nella storia d’oriente, sia stato cucinato su una zappa, usata come padella, nel periodo Edo, quando era ancora in vigore la legge che proibiva di consumare carne. Non a caso, Suki significa, per l’appunto, zappa, vanga.
Piatto, quest’ultimo, che consiste in fettine sottili di manzo, tofu, ito konyaku (simili agli spaghetti), cipollotti o cipolla, cavolo cinese e funghi, shiitake o enoki, più altri ingredienti di stagione, che vengono fatti bollire lentamente, all’interno di una bassa pentola in ferro, in un liquido fatto con salsa di soia, zucchero e mirin. Prima dell’assaggio, il boccone viene immerso in una piccola ciotola, contenente uovo sbattuto.
Una preparazione, caratteristica dei giorni freddi.
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