Ognuno a casa sua e…
… fu Amore eterno. Eccola, dunque, finalmente espressa, la nuova formula del sentimento duraturo, che così, brevemente, si riassume: Ti amo, ma resto a casa mia. Un privilegio – di sicuro – una scelta – per alcuni – o consideriamolo pure il ragionevole compromesso, davanti al picco di divorzi e capolinea di relazioni, anche inossidabili.
Insomma, stando ad un fare contemporaneo, vivere in case separate aiuta a far durare il rapporto e ridefinisce – insieme – il concetto di coppia, secondo una nuova politica di indipendenza. Avere un/una partner non significa – in sintesi – dover condividere ogni attimo, spazio, abitudine.
Del resto, persino i più innamorati crollano, di fronte ai reiterati calzini lasciati in giro, dentifrici non chiusi e piatti sporchi nel lavandino, per non parlare delle bussate insistenti per l’uso del bagno, al primo mattino. Figurarsi quando, in un ménage dall’equilibrio così variabile, entrano in gioco – ad esempio – figli, abitudini e modi di pensare che non si toccano e via dicendo.
Pronto intervento, allora, come hanno voluto ribattezzarlo gli Americani, living apart together. Tendenza, che vede protagoniste, nella scelta, soprattutto le donne. “Una situazione win-win“, come la definiscono alcuni, che può aiutare, nel contrastare il logorio dovuto ai rispettivi tic, abitudini, ossessioni. Dalla con-divisione alla divisione netta degli spazi, per nuovo adattamento sociale.
E’ chiaro, occorrono possibilità economico-finanziarie di un certo tipo, per mettere in atto la decisione della doppia casa e nervi saldi, per reggere l’inevitabile stigma sociale ma, fatte le debite tare, il modello di vita delle coppie LAT riscuote attenzione… e adesioni. Negli Stati Uniti, tanto per tirare alcune somme, le coppie sposate che vivono in case separate sono cresciute di un quarto, tra il 2000 e il 2019 e, nel 2021, il numero è aumentato di nuovo. Dove, per separazione, altri non si intende se non una distanza fisica, che non pregiudica, né ripudia, il sentimento.
“Sembra di essere di nuovo ai primi appuntamenti“, hanno raccontato alcuni, per quanto esiste anche chi, velocemente, si dichiara disposto a tornare sui propri passi. Si tratta – a ben guardare – di soluzioni ad personam e di una sorta, insieme, di marriage sabbatical; pausa sabbatica dalla relazione, stabilita a seconda delle necessità.
Il punto è esattamente questo: ricostruire spazi a misura personale, incidendo positivamente sulla crescita emotiva di entrambi. Ristabilire i limiti, i confini entro cui muoversi e riscoprirsi e stare insieme, sì, ma vivendo distanti… felici e contenti, come nella migliore delle tradizioni.
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