Quel pesce-cocco creato in laboratorio…
Pronti a cibarvi di pesce-coccodrillo?
Ebbene, la vicenda, forse, non sarà eccitante come la trama di Jurassic Park, ma gli elementi per rendersi intrigante, alla stregua di una storia di fantasia, ci sono tutti. Dunque, gli scienziati prendono a giocare con la genetica e ci riservano sorprese interessanti, anche se la questione riguarda, banalmente, il trattamento di pesci gatto.
In sintesi, un gruppo di studiosi dell’Università di Auburn ha pubblicato, di recente, una ricerca, nella quale si descrive l’innesto – per l’appunto – su una delle creature in esame, del gene della catelicidina di un alligatore. Peptide, quest’ultimo, atto a contrastare una serie di malattie.
I ricercatori hanno notato che i tassi di sopravvivenza dell’animale, in seguito alla modifica, risultavano “due e cinque volte più alti” rispetto allo stesso esemplare, selvatico. L’obiettivo – ovvio – non era fine a se stesso, ma mirava ad aumentare la resistenza della specie in esame e aiutare, in contemporanea, gli allevatori.
Va specificato, a tal proposito, che la tipologia in questione rappresenta oltre il 50% della domanda statunitense di pesce d’allevamento. Allo stesso tempo, il problema è che parecchi tra gli esponenti della razza presentano, spesso, malattie ed infezioni; pertanto, vengono sterminati.
Ecco, dunque, la soluzione. Una risoluzione efficace, a quanto pare. Un modo, seppur inconsapevole, per assaggiare, pur se in seconda battuta – ci rivolgiamo ai più curiosi – carne di alligatore…
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