A tavola? Mangio come un Re. Anzi, come il Papa

A tavola? Mangio come un Re. Anzi, come il Papa

Intermediario tra nostro Signore e noi, poveri mortali ma, prima ancora, uomo. Così, il Papa possiede – come tutti – gusti che lo identificano. Ama, come è naturale che sia, piatti di origine argentina, ma le curiosità, a suo carico, sono numerose, raccolte, di recente, in un libro: A tavola con Papa Francesco. Siete in vena di saperne di più? Sentite un po’…

Partiamo con il dire che, per Francesco, il cibo rappresenta un grande valore, un momento di vita e condivisione, che ama sottolineare durante la benedizione domenicale in Vaticano, augurando ai presenti “Buon pranzo“.

Del resto, non ha mai fatto segreto di come, dal suo punto di vista, la tavola stia a rappresentare un luogo di incontro, ascolto, sostegno e affetto. Espressa anche attraverso cose buone (e sane) da mangiare.
Dove? Spesso, presso la mensa della Casa di Santa Marta, dove risiede, insieme alle persone che vi prestano servizio. Nel nome della semplicità e della convivialità, i pasti si disegnano frugali e sani, ricchi di verdure e alimenti di stagione. Tuttavia, ci sono prelibatezze a cui proprio, sua Eminenza, non riesce e resistere…

  • Lo sapevate che la sua famiglia proviene dal Piemonte? Sarà forse per questo che, nel cuore, campeggia la Bagna Cauda. Preparazione di sostanza, questa, realizzata con acciughe, aglio e olio, da accompagnare insieme a verdure di stagione o consumare a sé, senza bisogno di altro
  • Inevitabile, sulla stella linea, il risotto alla Piemontese, preparato con con burro e Grana Padano grattugiato. Ricetta tipica del mondo rurale, probabilmente, ereditata dalla nonna, emigrata dall’Italia nel 1929
  • Altra specialità regionale sono le Bugie (in diletto, Busie), dolci fritti ricoperti di zucchero filato, emblematici del Carnevale
  • Un’insalatona è quanto di meglio, per chi desidera mangiare bene, evitando di appesantirsi. Si tratta di un pasto, in linea con le posizioni di sostenibilità e rispetto ambientali promosse da sua Santità, che ha scelto la moderazione, tra i principi fondamentali della propria azione
  • Dal momento in cui, sfortunatamente, la madre fu colpita da paresi (in seguito al parto della sorella), fu lo stesso Bergoglio ad occuparsi della cucina, in famiglia. Compito che, evidentemente, lo appassionò al punto tale da sapersi cimentare nell’esecuzione dei calamari ripieni, in maniera magistrale
  • L’asado è, invece, un grande classico della tradizione argentina. Letteralmente significa “mettere sulla griglia” e, di fatto, identifica il modo in cui cuocere la carne. Su brace standard – per capirci – a mo’ di spiedini o in altre maniere ancora. In accostamento, l’immancabile salsa chimichurri, ottenuta da una miscela di prezzemolo, origano, aglio, pimento, olio, aceto e sale
  • Non petavano mancare, nella lista, le Empanadas, fagottini di pasta, arricchiti con le farciture più svariate. Le preferite? Quelle ai peperoni
  • Ancora, parlando di golosità, è inverosimile pensare che, in occasioni conviviali, manchi la pasta, magari al forno e arricchita di ragù e mozzarella di bufala
  • Pizza? Sì, grazie. Meglio se Margherita, con pomodorini gialli e Bufala
  • Caratteristico di Buenos Aires, il Dulce de leche è un composto di latte e zucchero, prima bollito e poi cotto a fuoco basso, fino ad addensarsi, assumendo un color caramello
  • Passiamo alla Putizza, dolce arrotolato, frutto della lunga tradizione austro-ungarica, realizzato con nocciole e uvetta della Slovenia
  • Chiudiamo – e non poteva essere altrimenti – con il pane, simbolo di sostentamento e condivisione. Contrario agli sprechi, il Papa ha – a tal proposito – attuato la riorganizzazione delle strutture vaticane, al fine di limitarli al massimo e indirizzare più risorse possibili al sostentamento dei poveri

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