…ma Gambero Rosso lo stronca

…ma Gambero Rosso lo stronca

Un astice mancato“, o meglio, un’aragosta… che “non ce l’ha fatta“. Un ibrido, in sintesi, che tanto di moda, oggi, va la parola. Insomma, l’inedita stroncatura arriva niente di meno che da Gambero Rosso e così, con due parole, crolla il mito del crostaceo che ha invaso mari, lagune, fiumi e financo i laghi, in quest’estate 2023. Quello di Massaciuccoli, addirittura, stando alle cronache, divorando ogni genere di pesce.

Abbasso il Granchio blu – si fa per dire – almeno secondo i redattori della sofisticata rivista gourmet, che si sono concessi una pausa dall’intenso lavoro estivo con uno spaghettone ad hoc, in riva al mare. Ebbene, ne è emerso che: “La pasta è servita bella al chiodo, saltata con pomodoro ciliegino, un ottimo olio piccante e dosi generose dell’invasore delle coste italiane, che ama le vongole e si diverte a ricamare le reti dei pescatori e degli allevamenti con le sue lunghe chele“, spiega l’articolo. “Le venature sono tipicamente bluastre” ma “il sapore?“. Già, il sapore…

Ed ecco la rivelazione: “Fondamentalmente, il granchio blu sa di poco“. Tanto per cominciare, benché “il ricordo sia lontanamente legato alla dolcezza dell’astice“, ciò nonostante, “l’intensità è nettamente inferiore, così come la sua consistenza, più sfilacciata e meno carnosa“. A seguire, una serie di annotazioni: “La sapidità è sussurrata, l’eco marina è molto sottotraccia“. Conclusione: “ci gustiamo, con un certo piacere, un ottimo spaghetto al pomodoro con un ‘ricordo’ di mare, dovuto probabilmente alla pochissima polpa bianca e delicata che offre il crostaceo“.

Nulla di che? “Ecco“, scrive il recensore, “bisogna armarsi di pazienza e, in tema abbinamenti” il granchio blu “lo vediamo più accanto a ricche insalate che sui primi“. Chiarita definitivamente la faccenda?

Non per tutti. Maurizio Criscuolo, titolare del Jolly Lido e di Osteria Nuova ad Anzio, sottolinea che va fatta “una prima distinzione tra i granchi blu dell’Adriatico e quelli del Tirreno“. I primi, difatti, “hanno una pezzatura piuttosto ridotta, mentre quelli del Tirreno hanno un sapore assai più intenso e interessante“. E se gli uni si aggirano intorno ai 5 euro al Kg, per gli altri si raggiunge la cifra di 13 euro, storia di pesci di serie A e di serie B…

UNO SPAGHETTO… VELOCE VELOCE

Lavate e spazzolate i granchi, prima di cucinarli. Sbollentare, quindi, i granchi già morti per 5 minuti e comunque finché non diventino rossi. Una volta raffreddati, togliete la calotta, che potete usare per decorare, le branchie (che butterete) e, con l’aiuto di un cucchiaino, estraete la polpa, aiutandovi nell’operazione con uno schiaccianoci.

Preparate un soffritto con olio, aglio, scalogno e, se preferite, anche un pezzo di peperoncino fresco. Unite la polpa del granchio, che avete estratto e tritato e continuate la cottura, per 2 minuti. Sfumate con il vino e unite la salsa di pomodoro. Lasciate cuocere, per 15 minuti circa.

Cuocete gli spaghetti in acqua salata, scolateli al dente e uniteli al sugo. Mantecate per un minuto, impiattate, guarnite con prezzemolo e decorate con il guscio. A piacimento, potete sostituire la salsa di pomodoro con pomodorini freschi.

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