Ehi tu, che fine hai fatto (2)?

Ehi tu, che fine hai fatto (2)?

La faccenda, lo abbiamo già accennato, è complicata, nel senso che, per via dei cambiamenti climatici e, spesso, per mano dell’uomo, sono numerose le specie, estinte o in via di scomparsa. Tra queste, alcune di rara e particolare bellezza; altre, indispensabili per il mantenimento degli indispensabili e studiatissimi equilibri della Natura.

Fatto sta, negli ultimi 25 anni, siamo stati costretti a dire addio ad esemplari che hanno accompagnato il nostro percorso evolutivo per lungo tempo, rinunciando, in tal maniera, a qualcosa di prezioso e bellissimo…
  • Partiamo dalla splendida rana velenosa, vivido anfibio nativo della Costa Rica che, da tempo, si è estinto, almeno in parte, a causa di un focolaio di chitridiomicosi. È stato ufficialmente dichiarato introvabile nel 2020 e avvistato, l’ultima volta, nel 1992
  • L’ara di Spix, originaria del Brasile, è considerata estinta, dal 2019. Tuttavia, alcuni esemplari resistono, in cattività, alla stregua di animali domestici e non sembrano vane le speranze di reintrodurre, a breve, il bellissimo uccello azzurro nel suo habitat naturale…
  • Qualche speranza, pure, per gli esemplari della lumaca di Moorea. L’animale esiste ancora, in cattività. Non solo. I numerosi tentativi di reintroduzione selvaggia, finora, erano sempre falliti ma pare che adesso, finalmente, qualcosa di positivo stia succedendo…
  • Come nel triste caso di molti uccelli nativi delle Hawaii, l’Akepa di Maui ha dovuto affrontare una devastante perdita di habitat. L’ultimo avvistamento risale, addirittura, al 1988; considerato estinto, dal 2018
  • Bracconato per le corna in avorio, il rinoceronte bianco del nord ha combattuto per la sopravvivenza, nell’arco di decenni. Nonostante i più accesi sforzi dei gruppi di conservazione, i bracconieri hanno cacciato a tal punto le creature che, nel 2018, l’ultimo maschio è morto, lasciando solo due femmine. Protette, queste ultime, in modo, almeno, da poter morire con dignità
  • Vittima di una serie di tragici fattori, l’Orice dalle corna a sciabola, che un tempo vagava in abbondanza in tutto il Nord Africa, è stato dichiarato estinto, nel 2000. La siccità persistente, poi, la caccia e la perdita di habitat hanno reso inutili i tentativi di reintroduzione
  • Che dire del ratto coniglio Capricorno, residente in Australia? Si pensava che il piccolo roditore non fosse durato a lungo, dopo l’introduzione dei gatti nel continente insulare. Così, è stato dichiarato estinto, nel 2016
  • Davvero troppa fauna selvatica è scomparsa, a causa di specie invasive e non autoctone, introdotte dai viaggiatori. L’usignolo cannaiola, originaria dell’isola di Guam, rappresentava uno spettacolo comune, fin quando l’introduzione di nuovi predatori, tra cui gatti e serpenti, fece diminuire drasticamente le popolazioni. Non si è registrato più alcun avvistamento, dal 1969, e l’uccello è stato infine etichettato come estinto, nel 2016
  • Una piccola specie di fringuello, originaria delle Hawaii, l’Akialoa di Oahu è stata avvistata, l’ultima volta, nel 1894. Più di 100 anni dopo, non avendone ulteriore riscontro, è stata dichiarata estinta
  • Il pesce mano, unico nel suo genere e che, un tempo, si pensava rappresentasse un tassello del più esteso puzzle evolutivo, viveva al largo delle coste della Tasmania. Vittima di pesca eccessiva e inquinamento, nonostante la riluttanza degli scienziati, è stato dichiarato estinto, nel 2020
  • Il rospo arlecchino, un tempo, popolava le aree biologicamente diverse delle foreste pluviali sudamericane. Se ne era persa traccia, tuttavia, dagli anni ’80. Sebbene la sottospecie non sia ancora stata dichiarata ufficialmente scomparsa, il suo destino è pressoché segnato
  • Nell’excursus, non escludiamo il mondo delle piante. Il Bangladesh, nazione famosa per le sue oltre 150 diverse specie spettacolari di orchidee, ha annunciato, nel 2020, che circa il 17% si era estinto, a causa della deforestazione e del riscaldamento globale
  • L’Agave lurida, a sua volta, succulenta endemica della regione di Oaxaca, in Messico, è stata avvistata, l’ultima volta, nel 2001. Dopo diverse spedizioni di ricerca infruttuose, è stata dichiarata estinta, nel 2021

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