All’Oktoberfest ‘pecunia non olet’
Oktoberfest, vale a dire il tripudio della birra, un bagno di folla e schiamazzi, a cui gli amanti della bionda non sanno e non intendono rinunciare. Eppure, in pochi, per non dire nessuno, prende in considerazione la fatica delle kellerine, le tradizionali cameriere, cioè, che hanno l’esclusiva di servire ai tavoli.
Mansione per la quale sorrisi e gentilezza, evidentemente, non valgono abbastanza. Occorrono – e non è affatto scontato – in aggiunta, bicipiti e tricipiti, una schiena d’acciaio e piedi da maratoneta. Serve – tradotto – una preparazione ginnica adeguata e training da bodybuilder. Fino a domani, di fatto, giorno di chiusura, le migliaia di cameriere dovranno dimostrarsi ‘a tenuta stagno’. Pronte a sostenere turni, che si estendono dalle 12 alle 14 ore giornaliere; percorrere chilometri nelle gigantesche e stipatissime tende approntate; trasportare pesi da maciste, che corrispondono – più o meno – a dieci e oltre boccali di birra. Per intenderci, solo il Mass, il boccale da un litro, di ordinanza per l’evento, in vetro massiccio pesa un chilo. Moltiplicato per 10, 12, più la birra significa un carico di 20 chili e oltre. Il record pare corrisponda a 18 boccali in una sola botta, pari a circa 40 kg. Come sia possibile, senza l’ausilio di vassoi, è tuttora un mistero.
Del resto, lo confermano anche i numerosi video virali, ogni anno la manifestazione viene celebrata alla stregua di una festa Nazionale, sorta di patrimonio del Libero Stato della Baviera. Ci si prepara già mesi prima, le cameriere soprattutto in palestra. E’ necessario, infatti, rafforzare i muscoli della schiena, per prevenire eventuali dolori lombari o colpi della strega; tonificare braccia e gambe e curare legamenti e tendini di polsi e caviglie.
Tra chili e chili di birra da trasportare avanti e indietro, con turni estenuanti, non mancano, poi – facile da immaginare – nemmeno gli avventori che, all’ennesimo boccale, si rendono molesti. Uomini che eccedono nelle avance, che palpano o affondano le mani nel décolleté, al punto tale che, ogni volta, non mancano le denunce e che nemmeno la sorveglianza riesce a prevenire. Difficile controllare le pulsioni, quando il tasso alcolemico sale.
“Farsi largo fra migliaia di clienti ridanciani e sudati che smaniano per la birra è dura, anche per chi ama la calca“, si legge su un sito turistico. Ciò non di meno, le domande di ingaggio da cameriera sono tuttora migliaia. Il lavoro, del resto, è massacrante ma remunerativo. Lo stipendio si aggira intorno ai 5.200 euro, per i 16 giorni in esame.
Remunerazione, a ben guardare, adeguata, se si considera in giro di soldi, nelle due settimane in questione. Nel dettaglio, vengono tracannati fra i 6 e i 7 milioni di litri di birra, abbinati ai tipici piatti bavaresi: würstel con crauti o Schweinsbraten con Kartoffeln. Le entrate, pernottamenti compresi, superano il miliardo di euro. Gli arrivi, d’altronde, contemplano l’intero globo: al primo posto l’Italia con Roma ma anche Austria, Usa e Gran Bretagna.
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