Maria Maddalena? Ve la raccontiamo, punto dopo punto
Donne… e quante ce ne sono nella Bibbia. Tutte figure di riferimento. Alcune più chiare e di facile lettura. Altre, dall’interpretazione più ambigua ma che ci lasciano, comunque, incuriositi al loro riguardo. Così è, ad esempio, per Maria Maddalena, la cui interpretazione si associa, da sempre, a teorie contrastanti. Si tratta, insomma, di un personaggio divisivo, capace tuttavia di sedurre e di lasciarci, ancora oggi, con un carico di domande, privo di risposte.
Era davvero una prostituta? Aveva una relazione con Gesù o era, invece, solo l’ennesima apostola devota?
Fraintesa. Questo è certo. Secondo molti, una meretrice pentita, nel momento dell’incontro con Gesù. In effetti, nel Vangelo di Luca si fa menzione di una cortigiana che, come d’usanza, con i suoi lunghi capelli, lava i piedi al figlio di Dio. Eppure, mai ne viene fatto il nome. Impossibile, pertanto, conferirle un’identità.
Colpa di Papa Gregorio. Nel VI secolo, ebbe a dichiarare che, per l’appunto, la donna di malaffare Maria Maddalena e Maria (sorella di Lazzaro) erano la stessa persona. Errore, quest’ultimo, ammesso dalla Chiesa cattolica solo nel 1969, quando oramai il danno era fatto e l’idea erronea aveva trovato spazio, nel susseguirsi dei millenni.
Chi era, allora, davvero? Si presume provenisse da un villaggio di pescatori. Che fosse piuttosto indipendente, per i tempi: ricca e dallo status sociale elevato. Una presenza costante nei Vangeli, presente nei momenti cardine dell’esistenza di Nostro Signore. La prima, stando agli Scritti, ad incontrare Gesù risorto, “apostola degli apostoli“, come infine è stata definita.
Cronaca vuole che, nel 1896, sia stato rinvenuto il Vangelo di Maria, scoperto presso il Cairo, in Egitto, da uno studioso tedesco. Secondo gli esperti il testo, non canonico, sembra sia stato redatto nel II secolo o prima ancora.
C’è poi chi azzarda, immaginando un rapporto addirittura matrimoniale tra la Nostra e Gesù. Ipotesi ripresa, tra l’altro, da Dan Brown, nel suo famoso Codice da Vinci. Supposizione, scaturita da un documento risalente al VI secolo: La storia di Giuseppe e Aseneth, che pare proprio riguardi il figlio di Maria e la sua sposa.
Un Vangelo perduto, riportando il titolo del libro scritto dai sostenitori della tesi, mai accreditato, nei contenuti, dalla Chiesa.
Ancora, nell’Ultima cena di Leonardo Da Vinci c’è chi, nei tratti dell’apostolo Giovanni, seduto al fianco di Gesù, riconosce quelli, in verità femminili, di Maria Maddalena.
Un’ulteriore versione ci racconta di una donna sola nel deserto, in seguito alla morte e risurrezione di Gesù, dalle chiome lunghissime per via del tempo trascorso in solitudine. Pochi sanno, però, che questa è la storia di un’altra Maria, Maria d’Egitto e che, a ben guardare, si è fatta un’enorme confusione.
C’è poi un racconto, che narra di una Maria Maddalena a bordo di una barca, insieme ad altri cristiani, condannati alla morte e salvati fino in Francia, per intercessione divina.
In ogni caso, le ossa che si pensa appartengano alla donna furono ritrovate da Carlo II, nel 1279. Da proselite del cristianesimo, pare che abbia perseverato nella diffusione dei Vangeli fino ai suoi ultimi giorni, terminati in isolamento, in una grotta. I resti furono poi consegnati ai monaci domenicani, che adornarono il cranio di oro e lo misero in mostra. Il teschio si trova, tuttora, nella basilica di Saint-Maximin-la-Sainte-Baume, nel sud della Francia.
Curiosamente, le Chiese orientali cattoliche e ortodosse hanno ricavato due differenti racconti, che collegano Maria Maddalena alle uova di Pasqua. Nel primo si dice che portasse con sé un cestino di uova sode, nel mentre di una visita alla tomba di Gesù. Quando egli le apparve, dopo la resurrezione, le uova mutarono di colore.
Una seconda narrazione vede – di contro – Maria Maddalena recarsi a Roma, per incontrare l’imperatore Tiberio e giacché chiunque fosse al suo cospetto doveva presentarsi con un regalo, la nostra pensò di recargli in dono un uovo. Continuò – quindi – a spiegare che Gesù era risorto, con stizza del sovrano, che lo riteneva impossibile, alla stregua di un uovo che cambia colore. A questo punto, l’uovo divenne rosso.
Il nome di Maria Maddalena è stato associato – anche – alle Magdalene Laundries (note anche come manicomi), presenti in Inghilterra, Irlanda e Stati Uniti. Spazi, presumibilmente sicuri per le lavoratrici del sesso e per le donne rimaste incinta, al di fuori del matrimonio. Essenzialmente, case di lavoro penitenziarie. Un ricovero per donne fallite, in cui imprigionarle e sottoporle a condizioni di vita atroci.
Il 22 luglio è, nel calendario cattolico, il giorno riservato proprio alla donna. Una giornata commemorativa, dapprima. Dal 2016, grazie all’intervento di Papa Francesco, vera ricorrenza di festa. Consacrata, al pari degli altri discepoli, “vera e autentica evangelizzatrice“.
Celebrazione, pensata per “sottolineare l’attualità di questa donna, che ha mostrato un grande amore per Cristo ed è stata molto amata da Cristo“. Opportunità, per i credenti, per “riflettere più profondamente sulla dignità della donna, sulla nuova evangelizzazione e sulla grandezza del mistero della misericordia divina“.
LEGGI ANCHE: Bibbia: quel Matteo che nessuno conosceva…
LEGGI ANCHE: Tra sacro e profano… ecco a voi l’Apocalisse