Shakira… la storia di Ilary fa il bis
La vendetta… è di moda. Specie dopo aver assistito al naufragio di un rapporto – sentimentale – nel quale si è investito molto – se non addirittura tutto – di se stessi. Così, ci si reinventa, o meglio, ci si industria, nel trovare un escamotage per ripulirsi l’immagine e, semmai, incrinare quella dell’ex partner (tanto amato).
Ce lo insegna, senza andare troppo lontano, Ilary Blasi, con il suo recente docufilm su Netflix: Unica, in cui la conduttrice rivela la sua verità sul tradimento del marito Francesco Totti. Sul podio, in ordine di preferenze e continua a macinare views e recensioni. Del resto, se è vero, come qualcuno ha inteso far notare, che ‘i panni sporchi si lavano in casa‘, si parla, in questo caso, di piano articolato alla perfezione. Un piatto freddo da assaporare lentamente, per goderselo appieno; certo, a discapito di fatti privatissimi, che coinvolgono anche tre ragazzi e che sarebbe bene rimanessero tali. Tant’è.
Molto simile – volendo effettuare un paragone – la vicenda che ha riguardato la chiusura del rapporto tra Shakira e Gerard Piqué. La revenge song della cantante è assurta a hit in breve tempo, facendo ballare – e sparlare – mezzo mondo. Ebbene, non paga, la cantante avrebbe, di recente, fatto sapere di essere pronta, a sua volta, ad un possibile resoconto mediatico della sua quotidianità e delle sue fragilità, in seguito al torto subito dall’ex calciatore spagnolo.
Ennesima fiction incentrata sul tradimento e su una verità – ovviamente e inevitabilmente – solo parziale che, tuttavia, viene data per assoluta.
Non c’è ancora l’ufficializzazione da parte delle grandi piattaforme di streaming ma, considerato il florido mercato di prodotti televisivi dedicati alle Star, è plausibile pensare che la nostra abbia firmato un contratto, per esporre il suo punto di vista, in merito ai fatti che più strettamente la riguardano.
E qui sorge un dibattito. Il plauso e la comprensione vanno rivolti allo stuolo – sempre più ricorrente – di donne pronte a dire la loro, a non chinare la testa di fronte a chi le ha illegittimamente offese, o non – forse – a chi, innocente, viene comunque coinvolto? Ci riferiamo ai familiari, i figli, gli amici… oh, non tanto a quelli che si sono prestati, quanto piuttosto a chi, la sua, non l’ha potuta dire… Ci si domanda fino a che punto sia lecito spingersi o se il prezzo del risarcimento possa aprire nuove ed ulteriori ferite. Conseguenze – magari là per là impercettibili – ma che, con lo scorrere del tempo, finiscono per riverberarsi nel quotidiano e lacerare ancora e ancora… un tessuto già di per sé vilipeso.
Il peccato dei padri – e delle madri – che si ripercuote, insomma, sui figli, secondo i Biblici dettami.
Si cerca pace, si rivendica quel senso di potere in qualche maniera strappato, si guadagna – aspetto non di poco conto. Ma poi, in definitiva, cosa rimane?
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