Metti una sera a cena… con il Martini Make Up

Metti una sera a cena… con il Martini Make Up

Beauty trend, che prendono a fonte di ispirazione… iconici cocktail. E’ questo il caso, per l’appunto, del Martini Make Up, tendenza che sta letteralmente spopolando sui Social. Un tipo di maquillage, che trova i suoi fondamenti nei colori più audaci. L’esecuzione, del resto, è ricercata, frutto del talento e della fantasia di chi, dell’argomento, se ne intende.

Così, in una doppia versione, lo troviamo – ad oggi – espressione del ribes presente nella bevanda, nel primo caso; delle tinte tutte che accompagnano il drink, nel secondo.

Perfetto – a quanto pare – in particolar modo per esaltare occhi nocciola o castano scuro. L’esercizio di stile li rende, infatti, ancora più luminosi. Sugli occhi chiari, invece – suggeriscono gli esperti – la miscellanea dei prodotti va bilanciata, in maniera tale da non rischiare di appiattire lo sguardo. Meglio puntare su gradazioni di verde a contrasto, a seconda dei casi, da modulare con l’aiuto del grigio, se non addirittura del nero. Che volete, questione di ‘profondità’!

Fatto sta, se si riesce nel lavoro, non c’è che dire, tanto da volerlo eleggere ad emblema delle prossime feste di fine anno. Nulla di eccentrico, badate bene; bensì strutturato. Trova come punto cardine il verde oliva, a cui via via vanno ad aggiungersi strati sovrapposti di nuance, una dopo l’altra sempre più luminose.

Un esempio? Struttura grafica ottenuta con il verde smeraldo (scuro), da sfumare e completare con uno shimmer verde chartreuse, dal sottotono dorato. Ciglia finte infine, per un effetto allungato delle linee.

Se invece si trattasse di uno smokey, che ripercorra la medesima strada? Sarebbe possibile, garantisce chi, dell’argomento, se ne intende, con un risultato divergente, di poco. Quel che contraddistingue l’esecuzione, difatti, è l’opportunità di una libera interpretazione; lo spazio, insomma, offerto alla creatività individuale, senza la necessità di rispondere a canoni descrittivi, come nei più recenti casi, ma inventando un modo proprio di intendere il verde, all’insegna di un gioco che è quello, insaziabile, che prende le mosse dalla ricerca del bello e dalla gratificazione di sé.

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