Cenerentola? Non abita più qui
Liberiamo … il corpo delle donne! Così, Antoine, all’affacciarsi del vecchio secolo, proponeva di ‘dare un taglio’ alle ciocche, creando l’immagine di una figura sì femminile, ma disinvolta, al passo con i tempi, libera, esattamente come, nello stesso tempo, faceva Coco Chanel, rivoluzionando la moda con i suoi capi ‘originali’. Il corpo delle Signore, torturato per secoli da corsetti e guepiere, era finalmente libero, autentico. Rimaneva solo un dettaglio: le scarpe. O meglio, i tacchi, delizia ed incubo, insieme, di noi femmine.
A tal proposito, vale forse la pena citare un recente studio, che ha evidenziato come il 70% delle donne, in un’età compresa tra i 18 e i 68 anni, dichiari di indossare, puntualmente, calzature ‘rialzate’. Le stesse, tuttavia, non negano gli evidenti riflessi sulla postura. L’instabilità dell’appoggio del piede sul terreno – nel dettaglio – e il sovraccarico funzionale delle teste metatarsali, associato ad un senso di costrizione dell’avampiede.
Fastidi, che variano da persona a persona ma, per via del peso, dell’altezza, dell’età, tendono a peggiore, creando un’accelerazione delle patologie a carico del piede e dell’apparato muscolo-scheletrico, nella sua globalità. Si sposta, per dirla in breve, il centro di gravità e si richiede, pertanto, un conseguente adattamento funzionale/posturale, non sempre scontato. In sostanza, più i trampoli sono ambiziosi, più le articolazioni vengono sottoposte a stress.
Questione annosa, che le grandi aziende calzaturiere stanno cercando, già da un po’, di risolvere. C’è chi ha pensato ad avvalersi di appendici, da inserire all’interno della scarpa o da applicare direttamente al piede che, però, a poco o nulla sono valse. Adesso, è un’azienda italiana a lanciare l’idea.
La Gait-tech ha creato il primo dispositivo integrato (non medico) nella soletta. Un sistema biomeccanico – per capirci – che non compromette l’estetica della scarpa, né va ad interferire con le fasi di lavorazione. Semplicemente, il peso viene distribuito equamente, ridisegnando il rapporto del piede con il suolo e migliorandone l’appoggio.
Partendo da una serie di cognizioni in campo medico, kinesiologico, ortopedico e psicologico e attraverso l’uso di tecnologie d’avanguardia si è riusciti là, dove altri avevano sinora fallito. Il progetto, tra i migliori 300 su oltre 4000 espositori, si è aggiudicato, proprio nel 2023, il premio America Innovation, istituito dalla Fondazione Italia/USA.
Un primo passo nell’obiettivo del benessere, che non distolga lo sguardo da canoni di estetica e funzionalità, senza perdere attenzione neppure alla sostenibilità.
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