La frutta? E’ solo un’espediente per farsi belle!

La frutta? E’ solo un’espediente per farsi belle!

Sperimentare? Quando, se non d’estate? La stagionalità- mettiamola così – si presta al gioco, alla scoperta di inedite alchimie. Si presenta, del resto, come Festa del colore per antonomasia e, allora, perché non rivoluzionare, attraverso l’uso delle tinte, dei diversi finish, dei contrasti… anche volto e lineamenti? Supportati dall’abbronzatura si può osare, si riesce ad innovare senza neppure, talvolta, rendersene conto. Si diventa artefici di vere e proprie opere d’arte elaborate sul viso, capaci di supportare chi le indossa di un’aria fresca, rinnovata, alleggerita dai pensieri di sempre.

Tendenze make-up – in sintesi – che, per il 2024, si rivolgono all’universo del food. Così, le palpebre si tingono di nuance zuccherose; mentre gli zigomi si sciolgono in un mare di glitter e riflessi, merito del sapiente utilizzo di illuminanti e terre abbronzanti.

Un mix&match che valorizza il colore ambrato della pelle e lo ‘tempera’, alla stregua del cioccolato, per ‘sfornare’ tonalità che ripercorrono le timbriche del cacao o del caramello e mettono in evidenza un incarnato baciato dal Sole. Aspetto goloso, che si diverte, in particolar modo, con le texture: glassate, colorate… ricreate con oli, gloss e lucidalabbra, come si trattasse di avere a che fare con un frutto maturo.

Proteggereesfoliare, illuminare sono, quindi, i presupposti di partenza per un viaggio, al tempo stesso, introspettivo e avventuroso. Modo efficace per amplificare la perfezione della tintarella. Assenza di difetti, ottenuta Grazie anche all’uso di filtri protettori, nel momento in cui ci si espone ai raggi del Sole e amplificata dall’adoperare – con una certo grado di conseguenzialità e frequenza – scrub esfolianti. Pelle come caramello salato, il cui effetto bruciato si ottiene riscaldando l’epidermide con il maquillage.

Estate corrisponde, poi – dicevamo – anche all’idea di ‘lucido‘. Largo, dunque, ai riflessi, laddove sia possibile ottenerli. Protagoniste, in tal senso, soprattutto le labbra, reinterpretate secondo una timbrica succosa e brillante. Dall’aspetto, peraltro, fresco e gourmand, che trae la sua fonte di ispirazione dai pasticcini alla frutta. Fragole, ciliegie, pesche, more e lamponi vibrano – allora – rivestiti di una patina di gelatina ‘dolce’, che raccoglie la luce e la riflette, amplificando i volumi. Espediente, da riproporre parimenti sulle guance e sugli occhi, risvegliando l’aspetto tridimensionale di ogni linea del viso.

Padroni di questo amplesso gastronomico, ombretti confetto e polverosi, in aperto contrasto con il colore dell’iride. E poi strass, glitter e quanto di meglio, per amplificare un scintillio dalle modalità coquette, per di più personalizzabile. Ombretto colorato, che si accosta al mascara… rigorosamente nero, come fosse liquirizia. Indispensabile per uno sguardo a prova di serata torrida.

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