Piccoli borghi: tesori nascosti della nostra Penisola
Il turismo di massa? Probabilmente, si dirige sulla via del tramonto, vista la voglia – crescente – di weekend da trascorrere all’aria aperta, alla scoperta – magari – di location scarsamente ‘battute’. Borghi meno celebri e frequentati, arredati da tradizioni storiche e paesaggi mozzafiato. Tendenza in rispolvero, nel ritrovare l’essenza più autentica dello Stivale, regione per regione.
Di seguito, pertanto, dieci mete che, nelle settimane che di poco precedono il Natale, si rendono tra le più appetibili da approfondire. Immagini da cartolina, distanti quanto basta dal caos cittadino e, per questo, portatrici sane di relax.
Armiamoci e partiamo, per 10 tappe capaci di innamorarci
In perfetto contrasto con il verde bosco della Valnerina, si ergono le abitazioni in pietra chiara del centro abitato di Vallo di Nera, in Umbria. Luogo ideale, quello in questione, per regalarsi un salto nel tempo. Si cammina, infatti, a ritroso sino al Medioevo e, precisamente, al 1217, anno di nascita della località, percorribile, per altro, solo a piedi. Passeggiare nel dedalo di viuzze permette di visitare le antiche mura e le torri, le piccole logge e le porte simmetriche, Portella e Portaranne, punto di partenza per accedere, poi, al paese-castello.
Meno di mille anime popolano, invece, Monastero Bormida, in Piemonte. Qui, nei pressi della fortezza ex monastero, per l’appunto, sorge un borgo costellato da ruderi, dalla torre campanaria alle antiche mura, allo splendido ponte romano, che vanta ben otto secoli di storia. Si incontra nella strada che conduce ad Asti, opera di un gruppo di benedettini che, intorno al 1050, intendevano ridare vita alle terre devastate dai Saraceni. Oggi, rappresenta – anche – l’opportunità, per gustare i prodotti tipici delle Langhe.
Gode di una vista privilegiata tra il mare e le colline toscane e sorge in provincia di Grosseto. Castiglione della Pescaia costituisce, a tutti gli effetti, una meta di enorme fascino, grazie anche alle tipiche stradine acciottolate, ai vicoli stretti, al Castello e all’architettura che adorna l’intero abitato. Chi vuole vivere appieno il contesto naturalistico che caratterizza i suddetti luoghi, può anche approfittare della piacevolezza delle numerose spiagge o visitare la Riserva Naturale Diaccia Botrona.
Mai sentito parlare di Antagnod, in Valle d’Aosta? A fronte del nome, forse poco conosciuto, lo sfondo panoramico, una volta giunti in loco, basta da solo a motivare il viaggio. Si trattiene il respiro, di fronte alla valle dominata dal massiccio del Monte Rosa. Il villaggio sorge, a sua volta, a 1710 metri di altezza e permette di godere dei ritmi lenti della montagna, non mancando, tuttavia, del divertimento dello sport in alta quota. La Maison Fournier, tra le case rurali più belle di tutta la Valle d’Aosta, oggi mostra in maniera permanente l’artigianato locale.
Considerato tra i borghi più belli d’Italia, Buonconvento, in Toscana, mantiene alto il vessillo di meta dai tesori storici e paesaggistici. Le atmosfere medievali bastano, già da sé, a lasciare chi arriva in visita senza fiato. Ci pensano, poi, la Chiesa, il Palazzo Comunale, il Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia e il Museo della Mezzadria a fare il resto, senza dimenticare la tipica architettura in mattoni rossi.
Finalborgo, in Liguria si descrive, di per sé, come una sorta di scrigno delle meraviglie, coacervo di fascino montano e paesaggi da fiaba. Sorge in provincia di Savona, a poca distanza dal mare; situato, però, in un contesto che tanto concede agli sport di montagna. Ottima, da queste parti, anche la gastronomia. Si fanno notare, in particolare, i ravioli di borragine e l’insaccato testa in cassetta; mentre, nell’antico centro storico, la fanno da padroni gli splendidi palazzi quattrocenteschi, di epoca rinascimentale.
Situato in provincia di Trento, Ala vanta origini romane. Mix di stili tra elementi medievali e palazzi rinascimentali e barocchi, non manca di ville con portali in pietra, balconi in ferro battuto e stradine, amenamente arredate da vasi fioriti e antiche botteghe artigiane.
I due castelli di Strassoldo, la dicono lunga sul Friuli-Venezia Giulia, guadagnandosi una menzione per originalità e bellezza. Siamo in provincia di Udine, per esser precisi, alle prese con un parco settecentesco – quello relativo al Castello di Sotto – che si distingue per le statue, le piante rare e persino un giardino all’italiana, in miniatura.
Dalle antiche torri ai moderni murales, Saludecio, in provincia di Rimini, colpisce immediatamente. Rapiscono – difatti – il cuore il centro storico, con la Chiesa di Biagio che domina la piazza; il Museo di Saludecio e del Beato Amato, che racconta del passato locale e le tante stradine intervallate da giardini; mentre, a pochi passi di cammino, spicca il Castello di Cerreto.
Chiudiamo con l’estremo sud. Siamo, per l’occasione, a Sperlinga, in Sicilia. Qui, le grotte scavate nell’arenaria fanno il loro, lasciando stupefatto chi arriva. Il nome della località, del resto, sta a significare proprio spelonca, raccontando di un passato dalle origini assai lontane. Risale, infatti, la nascita del borgo, al 1132 e rimane oggi un sito rupestre, caratterizzato da case-grotta, di raro impatto visivo. Sono stati ricostruiti, per di più, gli ambienti originali di alcune abitazioni come la casa contadina e la stanza del telaio, al fine di mantenere vivo il ricordo delle abitudini di chi ha trascorso, nei secoli passati, i suoi giorni da queste parti.
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