Boy Sober: scelta coraggiosa di connessione con se stessi
Il fenomeno è conosciuto come Boy Sober e sempre più si fa strada tra le tendenze che riguardano l’universo delle relazioni. Non un semplice stop agli appuntamenti ma una vera e propria pausa dal romanticismo, per dedicarsi al proprio benessere, emotivo e mentale. In uso, soprattutto per le donne che appartengono alla Generazione Z.
Chiamiamola pure sobrietà emotiva, atta a riacquistare le redini della propria vita e delle personali emozioni. Coniata dalla comica americana Hope Woodard, la terminologia nasce dalla volontà di distaccarsi dal bisogno costante di validazione, attraverso l’altro/a. Disintossicarsi, in pratica, prima ancora che dalle relazioni tossiche, dall’abitudine nel cercare costante approvazione fuori da sé.
Donne, insomma – il più delle volte – alle prese con le individuali necessità, per una volta protagoniste assolute della loro vita.
Del resto, è crescente l’insoddisfazione nei confronti del moderno panorama dei rapporti, spesso caratterizzati da processi manipolativi, più o meno coscienti, più o meno consenzienti, sinonimo di gelosia e abusi psicologici.
Concetto, quello appena illustrato, che ha trovato ampio spazio sui Social, dove ha rapidamente guadagnato popolarità. Molti lo raccontano come guarigione emotiva. Una tecnica, per riappropriarsi del tempo e delle energie, per coltivare un livello di salute interiore, evidentemente poco frequentato. Filosofia, che finisce per concretizzarsi in una sorta castità ma che non mette necessariamente quest’ultima in primo piano. Promuove, invece, serenità e consapevolezza.
Chi sceglie di seguire la pratica ne riceve, a quanto pare, benefici significativi. A cominciare dalla tranquillità mentale, che si accompagna ad una migliore comprensione di sé e una maggiore concentrazione sulle relazioni platoniche, come quelle con amici e familiari.
Un tempo, quello a disposizione, per riflettere su vecchi schemi comportamentali oramai obsoleti e lavorare sulla crescita personale. Discernimento, da adoperare nelle relazioni prossime, tenendosi lontani da situazioni dannose. Amore, inteso come sobrietà affettiva, opportunità per rafforzare il personale epicentro e costruire una rete di supporto emotivo, più forte e soddisfacente.
Sosta strategica, per entrare poi in un nuovo rapporto, che si basi su presupposti di connessione e comprensione reciproca. In due, meglio che da soli, almeno fin quando non arriva quello giusto o quella giusta. Scegliere di stare con qualcuno – in sintesi – perché lo si vuole davvero e non perché si ha necessità di rimpiazzare un vuoto.
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