Arredare nel 2025: mode e manie che ci attendono nell’anno in arrivo

Arredare nel 2025: mode e manie che ci attendono nell’anno in arrivo

Casa, ancora una volta… ‘dolce casa‘. L’anno, del resto, sta per terminare e già si affacciano le tendenze che ci accoglieranno, con il sopraggiungere del 2025. Arredo – che di questo parliamo – in linea con il ruolo sempre più importante assunto dal design, che non si limita – oramai – alla sola configurazione degli ambienti ma si erge a filosofia di vita, specchio delle emozioni e della personalità di chi ‘abita’.

Dunque, volendo riassumere, prosegue l’ascesa del concetto di sostenibilità, l’attenzione nei confronti della Natura e la voglia, in concomitanza, di dar vita a spazi accoglienti e funzionali, ispirati alla semplicità ma confortevoli e con un occhio di riguardo all’estetica. 

CASO PER CASO…

Nel rispetto e nella tutela dell’ambiente, pertanto, mantengono la vetta materiali come legno, vetro, marmo e pietra, scelti soprattutto per il basso impatto ambientale. Il primo, in particolare, rimane un punto fermo, per via della versatilità e della capacità di mantenere il calore. Piani da cucina e/o pareti interne si traducono, invece, in pietra naturale, ideale, tra l’altro, su tagli di abitazione dichiaratamente rustici. In quanto al marmo, raffinato ed eterno, viene ultimamente adoperato, indifferentemente, dal bagno alla cucina, conservando un’eleganza senza tempo.

Cotone, lana, velluto ed ecopelle si inseriscono, poi, tra una stanza e l’altra, regalando un tocco di raffinatezza. Apprezzate le tinte neutre per tendaggi e cuscini, il velluto torna, dal canto suo, nel ruolo di protagonista per divani e poltrone. E, se l’esigenza, comunque glamour, pretende un sapore contemporaneo, ecco – allora – che si vira sull’ecopelle, leggermente – in termini di messaggio – più sportiva.

…DI DETTAGLIO IN DETTAGLIO

Soluzioni, quelle previste per il nuovo anno, che favoriscono il contatto con gli ospiti e la convivialità. La zona giorno – così – si arricchisce di ampi divani e librerie sospese – preferibilmente realizzate in materiali riciclati, come già assunto in precedenza – prediligendo open space e arredi modulari. L’isola diventa – va da sé – elemento indispensabile, per una cucina che si rispetti; mentre nel bagno, materiali naturali e colori che si distribuiscono tra il verde e il beige contribuiscono a creare un’area intima e rilassante, magari con un corollario di piante, che rimandino ad atmosfere esotiche.

Sì, restando in tema, anche al minimalismo. Lo stile scandinavo, grazie alle linee pulite e i toni neutri, contribuisce nel raggiungere il perfetto equilibrio tra stile e praticità. Vimini e rattan, conservano la loro dimensione di familiarità e persino l’Industrial si rinnova, fondendo zone ampie e dettagli vintage, quel tanto che basta in contrasto con il moderno. Nei complementi – va aggiunto – torna in auge anche l’Art Deco, in cui i complementi, lussuosi, si rivelano degni di un palazzo di epoca rinascimentale. 

E se la combinazione audace di rosa vivaci e sfumature cupe ispirata alla cosiddetta moda Barbenheimer, in riferimento ai successi cinematografici, rispettivamente, di Barbie e Oppenheimer non cede, parallelamente il passo, la più recente ossessione per il blu (presente, nelle sue note polverose, nel salone, in cucina, in camera da letto).

Tra i caldi, fa capolino financo il rosso ma si vira – gli esperti lo hanno verificato – verso ispirazioni cromatiche tenui e introspettive. Largo ai verdi e ai gialli opachi, con basi terrose (anche nella variante dello chartreuse, sapiente punto di incontro tra i due), al marrone truffle (un cioccolato-tortora), al mauve delicato (un viola, più smorzato e raffinato) e, perché no, agli accenti della paprika, sofisticati come quelli del rosa antico, dal lieve sottotono marrone chiaro. 

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