Guida: arriva il limite di età
Ed ecco la svolta – ulteriore – introdotta per mano di Matteo Salvini, parte del pacchetto riforma che riguarda la normativa, relativa alla guida.
Prende il via, dunque, il limite di età sulle Autostrade Italiane. Un modo, questo per affrontare l’urgenza di migliorare la sicurezza stradale e ridurre il numero di incidenti. Il tema, a cuore dei cittadini e delle Istituzioni in pari misura, prevede – ne abbiamo già trattato – provvedimenti impattanti, supportati – peraltro – dalla messa in atto di sanzioni severissime, per quanti violino gli standard richiesti.
Del resto, la questione è e rimane di fondamentale importanza. Ogni anno, migliaia di incidenti – al riguardo – causano gravi danni e perdite di vite umane e sono proprio le statistiche ad indicare una chiave di lettura, decisamente chiara. Molti tra gli infortuni sono dettati dall’età dei conducenti, che continuano a guidare, sia pur in condizioni che dovrebbero loro impedirlo. Diminuisce, per conseguenza e con tutta probabilità, anche la capacità di reazione, il che porta direttamente alla necessità di una maggior tutela, per gli utenti tutti della strada.
RIEPILOGANDO…
I requisiti per ottenere una patente di guida in Italia variano, a seconda della categoria di veicolo.
- Ciclomotori: patente, a partire dai 14 anni.
- Automobili: patente, a partire dai 18 anni.
- Rinnovo per conducenti anziani:
- Ogni 10 anni, fino ai 70.
- Ogni 5 anni, fino agli 80.
- Ogni 2 anni, oltre gli 80.
Dopo i 50 anni, la validità del documento viene ridotto, per monitorare le condizioni di salute di chi guida. Oltre una certa età, poi, non sarà più possibile mettersi al volante.
Fin qui, tutto ok. Rimangono, tuttavia, alcuni aspetti, in buona parte controversi. L’inasprimento delle sanzioni, ad esempio, con multe previste, a dir poco esorbitanti. Certo, si tratta di un deterrente significativo ma c’è chi, senza mezzi termini, parla di discriminazione. Salvo restando la buona fede dell’iniziativa, sono invece in molti, quanti potrebbero proseguire ancora a lungo e in tutta serenità nelle loro attività di spostamento quotidiane.
L’avanzamento tecnologico, con tanto di assistenza alla guida, potrebbe – oltretutto – stabilire una nuova frontiera, meno repressiva e – tutto sommato – obsoleta. I più recenti sistemi vengono progettati, difatti, per fornire al guidatore assistenza a tutto tondo, riuscendo a gestire financo situazioni complesse. Le auto equipaggiate in tal maniera migliorano la reattività del conducente, insomma, preservandone, parimenti, il grado di autonomia.
Il discorso è, forse, allora, più ampio. Consiste, probabilmente, nell’educare, indipendentemente dall’età, a comportamenti responsabili e sicuri, coscienti del risultato di un beneficio generale. Meno imposizioni e restrizioni da una parte; dall’altra, maggiore consapevolezza e affidabilità e già questo non sarebbe poco…
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