Metti una canzone al Festival… da ridimenzionare
Ci mancava pure questa. Della Serie – ci viene da pensare – ‘la mamma dei cretini è sempre incinta‘. Di cosa parliamo? Tema: Festival di Sanremo. Altrimenti, in questi giorni, di cosa altro vuoi discutere? Argomento, più nel dettaglio. ‘Bella Stronza‘, duettata, durante la serata dedicata alle cover, da Fedez e Marco Masini.
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Ebbene, adesso Carlo Conti ci fa sapere che assisteremo – a onor del vero – ad una versione ‘rivisitata e corretta‘ del brano, composto dal cantautore nel 1995, primo singolo ad essere certificato disco d’oro dalla FIMI, per le vendite conteggiate a partire dal 2010.
Facoltà del Politically Correct, che ci vuoi fare? Per cui certi termini, o meglio, un linguaggio ritenuto esplicitamente volgare e manchevole di rispetto, non va bene.
“Dovete ascoltarlo, perché sarà una versione 2.0. Una versione nuova di quel brano di Marco Masini. Sarà adattata ai tempi. Resterà quel titolo“. Rassicura, il Presentatore e Direttore Artistico della Kermesse, come se davvero dovessimo – ai tempi d’oggi – rimanere scandalizzati o turbati da parole forti, sì, per certi versi ma – sempre in aderenza alla realtà – siamo oramai abituati a molto di peggio e ci scuote, quasi, un moto di tenerezza il povero ‘toscanaccio’ che, nel suo testo di tanti anni fa, lanciava il suo grido di dolore in maniera, tutto sommato, ingenua, immeritevole di censura.
Citiamo, testualmente:
“Bella stronza…che ti fai vedere in giro
per alberghi e ristoranti
con il culo sul Ferrari di quell’essere arrogante.
Non lo sai che i miliardari anche ai loro
sentimenti danno un prezzo, il disprezzo… perché forse io ti ho dato troppo Amore
Bella stronza, che sorridi di rancore…
Ma se Dio ti ha fatto bella come il cielo e come il mare
a che cosa ti ribelli, di chi ti vuoi vendicare
ma se Dio ti ha fatto bella più del Sole e della Luna
perché non scappiamo insieme, non lo senti questo
mondo come puzza
Ma se Dio ti ha fatto bella come un ramo di ciliegio
tu non puoi amare un tarlo, tu commetti un sacrilegio…“
Potremmo proseguire, ma basta questo stralcio per farci comprendere i toni. Quelli di un uomo evidentemente ferito e, pertanto, in via di vendicarsi.
Tutto qui. Eppure, la canzone “sarà adattata ai tempi. Resterà quel titolo“, si ribadisce. Insomma, non verrà modificato il nome del pezzo ma i telespettatori dovranno aspettarsi una serie di passaggi diversi, in relazione all’originale.
Il timore, quello vero, è di incorrere in una falsa interpretazione, relazionando il pezzo ad una destinataria d’eccezione. La bionda ‘Chiara’, degna, al suo indirizzo, dei migliori e più edificanti epiteti – a quanto pare – a parte dell’ex marito.
Quel che, invece, galleggia in superficie, è l’accusa di misoginia, rivolta direttamente per voce della consigliera di parità per la Provincia di Rimini, Adriana Ventura che, sull’argomento, ha inviato addirittura una lettera al CDA della Rai. Nella missiva si denunciano, appunto, “la misoginia violenta e il linguaggio volgare” che rischiano di andare in onda. Si cita la “violenza di genere” e si avanza il sospetto che, in occasione della serata predestinata, venga trasmesso un messaggio pericoloso: “Cattivo gusto” – nello specifico – “e utilizzo improprio della televisione di Stato, per veicolare insulti alle mogli separate“.
Frasi – tradotto – quelle scritte da Masini, fuori luogo, specialmente nel periodo storico in cui si lotta contro la tendenza al femminicidio. Per fortuna c’è Conti: rassicurante, benevolo, paterno e pronto a placare i venti di bufera, prima ancora che si inneschi la polemica.
Dire che a noi, allora, sembrava ‘solo’ una canzone e sia pur dalla parte delle donne; anzi, proprio perché dalla parte di tutti, non ne facevamo una tragedia ma eravamo capaci, all’epoca, di ridimenzionare.
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