Evoluzione del Controcorrente. Sulle sue spoglie, oggi, il Doom Dristrict, per il tempo di un… Sanremo

Sanremo? Altro che canzoni. Ci si sposta, per l’occasione, nei locali della città. Merito/colpa, per l’ennesima circostanza, di Fedez, che ci ritroviamo intenti a trasformare un intero ristorante in una sorta di hub creativo. Il Doom District, per la precisione, secondo atto, dopo l’inaugurazione, da parte di Tony Effe, del Food Truck, che si caratterizza per la proposta di cucina romana, preparata da Ruben Bondi.

Dunque, il Controcorrente – questo è il nome del ristorante ‘preso in prestito’ – è pronto alla sperimentazione. Modo altro per far parlar di sé.

D’altronde, è tradizione che i locali di Sanremo si trasformino in basi d’appoggio per gli artisti e il loro staff, con tanto di giornalisti, paparazzi, addetti ai lavori al seguito e, insieme, tutta la varia umanità che popola il sottobosco della celebrità. Ritualità, stravolta, almeno in parte, affittando la Location per tutta la durata della Manifestazione canora e tramutandola nella vetrina più idonea alla sue attività.

A nemmeno 300 m a piedi dall’Ariston, ci si ritrova, pertanto, immersi nelle atmosfere che, solitamente, fanno da sottofondo all’eclettica Milano, di certo assai più metropoli, che non la piccola cittadina della Liguria.

Messi in angolo tartare e crostacei crudi, verranno – quindi, questi ultimi – sostituiti da dirette Social, interviste e podcast con influencer; tiktoker e creator vari; vetrina anche per Bloem, l’hard seltzer nato dalla collaborazione di Fedez e Lazza. Prodotto che, a dirla tutta, non è proprio andato a ruba.

Via, allora, alla Fiera delle Vanità, con buona pace – e anche un discreto guadagno – del Patron del Controcorrente – tale Alessio Stamilla – che, per una volta tanto, potrà godersi un po’ di pace e sfruttare la visibilità.

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