Sanremo? Questione di aggettivi!

Sanremo? Questione di aggettivi!

Ci siamo. La prima Serata l’abbiamo vista tutti, o quasi. 13.327.000 telespettatori – se vogliamo parlarne in ‘soldoni’ – con uno share, pari al 51,88%. Non c’è, insomma, di che lamentarsi, per un martedì sera qualunque.

Poi ci sono i fatti, o meglio i brani ma non solo. C’è la conduzione – a tre – Carlo Conti in prima linea, con al fianco i due amici di sempre: Gerry Scotti e Antonella Clerici. C’è la scenografia, di cui abbiamo già parlato. Ci sono i superospiti, a cominciare da Jovanotti e poi c’è l’atmosfera, quella di una Kermesse alle prese con il tempo, o meglio, allarmata dall’idea che i 29 pezzi potessero, in qualche modo, rallentare l’iter, facendo fare ai telespettatori eccessivamente tardi. In fondo, lo abbiamo detto, è solo martedì.

E invece no. Qui si corre, al punto tale da trovarsi, ad un certo punto, addirittura con 10 minuti di anticipo sull’orario previsto. Meglio? Peggio? Questo, è tutto da vedersi.

Intanto, poiché non possediamo i titoli per permetterci di dare voti, se non basandoci sul nostro gusto personale e su un tantino di esperienza, sull’argomento, vi proponiamo, comunque, un gioco.

Abbinare, cioè, ad ogni nome un epiteto o un’aggettivo, sintesi – di pancia – di quel che lo Spettacolo ci ha trasmesso.

Cominciamo, allora, dal presentatore ufficiale. Carlo Conti: Bianconiglio, proprio come il famigerato personaggio ideato da Lewis Carroll, perennemente di corsa e onnipresente. Antonella Clerici: iridescente, come gli abiti che la strizzano – mai vista prima così, sottolineano persino i suoi colleghi – ma un po’ dimessa nei toni. A sottolineare che il vero padrone di casa è un altro? Diverso è per zio Gerry che, invece, pur rispettoso di ruoli e liturgie, potremmo definire: dissacrante, quasi a ridimenzionare il peso delle aspettative, di chi è davanti e dietro lo schermo. In fondo, è solo entertainment.

Veniamo ai cantanti, in ordine di uscita. Apre Gaia, di Dilara Findikoglu fasciata: cool. Segue, prima del primo intervallo, Francesco Gabbani: sornione. Una toccata e via. Rkomi non indossa ‘la maglietta della salute’. Beato Lui che può! Sintetizziamo, pertanto, con… nudo. Noemi – e qui entriamo nella condizione di ‘gioco nel gioco’ – gioca – appunto – ad imitare il glamour di Gilda (Rita Hayworth) e, intanto, sembra aver rubato i tratti al volto di Miriam Leone. Furto di immagine? Irama, dal canto suo, non tradisce se stesso e, Lentamente, sfoga la sua delusione d’amore. A ribadire il fatto che gli ostacoli da superare devono essere stati davvero tanti, il lungo cappotto con tanto di alamari e spalline, che assai ricorda una divisa. Il che si traduce in Militante, o militare, se preferite. Tocca alla coppia ‘furba’ dei Coma Cose. Li ascolti e sembra di sentire un brano eseguito dai Ricchi e Poveri. Cuoricini, pure a loro…

Segue… Simone Cristicchi, che ‘fa – letteralmente – piangere‘. Che volete, parlano le immagini. Tanto è vero che, a fine corsa, la sua esibizione si attesta tra le prime cinque. Poi, arriva Marcella Bella, che l’età per essere una mamma ce l’ha ma la Panterona preferisce divertirsi nel ruolo di Cougar. Achille Lauro ci ha fatto vedere di tutto, sul palco dell’Ariston. Dunque, per l’occasione si manifesta – inaspettatamente? – azzimato, sorta di Baglioni, targato 2.0. Giorgia, che in questo periodo pare rivivere una seconda giovinezza, appare sofisticata, inserita nel suo abito Dior, che perfettamente aderisce allo stile del brano.

A Willie Peyote potremmo dire anche noi: ‘Grazie ma no grazie‘. Coerente, perché si affaccia sul palco con il pezzo che da Lui ci si aspetta. Per inciso: w le coriste! Rose Villain: ‘Si ‘na petra!‘, come il complimento, partito a piena gola dal pubblico. Occorre altro? Arriva Olly. Beh, va da se, visto il titolo del suo pezzo: nostalgico. Elodie… perde il podio della più bella di tutte? Inquadrata in primo piano, ci sovviene alla memoria La Sposa Cadavere, creata da Tim Burton e, in effetti, anche il tono del brano fa il suo…

Shablo ft Guè, Joshua, Tormento si esibiscono addirittura in quattro. Per farsi forza l’uno con l’altro? Della serie: ‘Eravamo quattro amici al bar’… di Sanremo. Massimo Ranieri, invece, ci trascina verso un clima più compunto, cantando sulle parole scritte da colui che riconosciamo tutti come suo figlio putativo: Tiziano Ferro. Caro Tony Effe, ‘dacce ‘na mano‘ ad un ascolto leggero. Sei Mannarino? Sei Califano? Se Gabriella Ferry o Lando Fiorini? Come in un mazzo di carte: Jolly. Provate a fare un torto a Serena Brancale. Probabilmente non la prenderebbe proprio bene. La parola che più le si adatta? Cazzimma!

Arriva Brunori Sas e, a questa sorta di De Gregori calabrese, ci sentiamo di elargire una unico commento: bravo! Qualcuno, invece, avverta Kekko dei Modà che non è né Giuliano Sangiorgi; né, tantomeno, Roby Facchinetti. Lui, del resto, ci mette l’anima e questo si vede. Ah, prima di iniziare a cantare grida: Samuele… e parte la caccia al tesoro. And the Oscar goes toClara, talmente magnetica da distogliere l’attenzione da quello che canta. Sarà un bene? Lucio Corsi, novello Renato Zero, un po’ Alberto Camerini sale sul Carrozzone e non rimane indifferente: poetico giocoliere.

Ed ecco che arriva il più atteso di tutti. Federico/Fedez, con il suo Battito, ha saputo – quanto meno -creare l’attesa. Poi, in quanto al risultato, si vedrà: abile. Passiamo a Bresh. A questo punto della Manifestazione si è fatta, nonostante tutto, una certa ma proviamo ugualmente a rimanere concentrati. La prima cosa che ci viene in mente? Quest’anno mancava Tananai e allora… In fondo, le occhiaie sono le stesse, il fascino un po’ cupo, anche quello, non si smentisce. Quando parte il brano di Sarah Toscano ci chiediamo, nell’immediato, se non si tratti di Lady Oscar. A rifletterci su, l’età per guardare i cartoon, la nostra – fortuna sua – ancora ce l’ha. La treccia è quella di Angelina Mango, il look pare rubato dall’armadio di Gigliola Cinquetti. Il resto è Amarcord, proprio come il pezzo che canta…

Meno quattro, siamo quasi alla meta. Joan Thiele sembra trovarsi in vetrina ‘per caso’. Funziona e risveglia il livello di concentrazione. Di cartoon in cartoon: Cappuccetto Rosso. Speriamo non incontri il Lupo! Rocco Hunt ‘ci ricorda’ qualcuno… Ah, sì. Ci ricorda… Rocco Hunt. Riguardo a Francesca Michielin, siamo tutti preoccupati per il suo equilibrio, dopo l’incidente avuto di recente. Regge botta, la ragazza e riesce ad indossare persino i tacchi! Stoica.

Colpo di coda ‘furbissimo‘, al punto tale da scatenarci una risata perché, al secondo minuto, stiamo già tutti ballando. The Kolors chiudono la porta con quello che – non c’è dubbio – già si disegna, alla stregua di tormentone.

Ci sarebbe molto altro da raccontare e condividere. Dall’apertura, sulle note del compianto Ezio Bosso, al ricordo di Fabrizio Frizzi, a Noa e Mira Awad che cantano Imagine, al video messaggio – inaspettato – del Papa. Il che, si traduce anche questo in una sola parola: istituzionale e che tanto misura di Restaurazione, compresa l’esibizione di Raf, collegato dal Suzuki Stage.

Di Jova, invece, a cui tutti siamo affezionati, non possiamo non sottolineare, al di là della voglia di tornare ad esibirsi, la luce ‘diversa’ negli occhi. Il volto scavato, accompagnato da un sorriso, per contro, sempre acceso. Esattamente come il suo Montecristo, un sopravvissuto.

LEGGI ANCHE: Evoluzione del Controcorrente. Sulle sue spoglie, oggi, il Doom Dristrict, per il tempo di un… Sanremo

LEGGI LE ALTRE NEWS SU SANREMO 2025