Sanremo: la pagina dopo…
C’era da aspettarselo. Del resto, non è una novità, anzi. Tempo una settimana, o anche meno, i giochi si rovesciano e la classifica finale di Sanremo perde, puntualmente, il suo grado di credibilità, surclassata da ben altri dati, assai più rilevanti. Parliamo dei passaggi radiofonici – ovviamente – che, poi, vogliono dire ascolti e, ancora, sono sintomatici di guadagni.
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Prima, tuttavia, di raccontare di numeri, facciamo un po’ il punto, a pochi giorni dal termine della Kermesse.
Dunque, veniamo a sapere che Olly, tanto per cominciare, sarebbe stato agevolato. Della serie: ‘Questa vittoria non ci va giù!‘. Colpa/merito, il fatto che le sue esibizioni siano andate regolarmente in onda a metà serata e che non si sia dovuto con gli altri Big, potenziali vincitori, tutti raggruppati, per il secondo ascolto, in una serata diversa dalla sua, in cui – invece – i rivali erano di ‘basso calibro’.
Veniamo – anche – a sapere che, sempre il nostro, potrebbe decidere di non presentarsi al prossimo Eurovision, oberato dagli impegni – assunti diverso tempo fa – con il suo Tour, peraltro, già sold out.
Insomma, il ragazzo ‘ha da riflettere’. Nel frattempo, si paventa un altro nome. Quello, cioè, di Lucio Corsi che, diversamente, per le date previste sarebbe libero di salire sul palco di Basilea. Intento, Lui, attualmente, a rinverdire gli anni in cui lavorava come modello per Gucci… C’è chi apre l’ipotesi, diversamente, ad un ‘passo a due’. Olly e Angelina (Mango), insieme in Svizzera. Loro, figli, d’altronde, dello stesso management.
Ancora, Emis Killa, ‘magnifico assente’, ribadisce che la sua rumorosa latitanza era motivata dall’idea di non voler fare la fine di ‘piatto, da far divorare ai giornalisti‘.
“Avrei potuto partecipare ma ho deciso di lasciare, perché si sarebbe concentrata troppo l’attenzione su questa faccenda. Non volevo che si creasse una polemica, in una situazione del genere” e aggiunge: “Studio, per il prossimo anno!“. Da guastafeste ad alunno diligente è un bel salto, no?
Torniamo a noi, però. Alla ‘preta‘ Rose è stato, di recente, addirittura dedicato un gelato. Gusto, confezionato, in tutta fretta e sulla cresta dell’onda, da una gelateria di Napoli. Pistacchio noci e variegatura al cioccolato. Occorre aggiungere altro?
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Sappiamo degli after party di Achille Lauro e, adesso, si fa luce anche sulla classifica Spotify, prima – per numero di ascolti e ascoltatori a livello globale – per tutta la durata del Festival. +11%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Entrando nel dettaglio, a seguito della vittoria, nella giornata di domenica, Balorda Nostalgia di Olly si è posizionata al 24esimo posto della Top Songs Global Chart, registrando oltre 3 milioni di ascolti, in un singolo giorno. Successo, che ha generato un significativo incremento per la musica italiana sulla piattaforma, a livello globale, pari al 14% rispetto al periodo precedente (da venerdì 7 a martedì 11 febbraio compresi).
I più gettonati’ Simone Cristicchi e Serena Brancale, seguiti a ruota, nell’ordine, da Lucio Corsi, Joan Thiele, Sarah Toscano, Marcella Bella, Willie Peyote, Francesca Michielin, Brunori Sas e Massimo Ranieri.
Riprendiamo, però, dal punto in cui ci eravamo lasciati. Vale a dire dalle Radio. Ebbene, ad occupare il podio, ben adagiato, c’è Achille Lauro. Incoscienti giovani è il brano più trasmesso. La medaglia d’argento va, di rimando, ai Coma_Cose. Bronzo, per Giorgia. Inevitabile, lo immaginavamo, il quarto posto, ad appannaggio dei The Kolors, che oramai, in fatto di tormentoni, si sono meritati la Laurea. Quinto Olly e, subito a seguire, Elodie. La incalza Gaia, davanti a Lucio Corsi e a Brunori Sas. Francesco Gabbani precede Fedez e Noemi. Poi ci sono Rose Villain ed Irama, Tony Effe e Rocco Hunt. Cristicchi e Willie Peyote. Joan Thiele viaggia, un passo avanti a Francesca Michielin e a Shablo, Rkomi e Bresh.
Fanalini di coda, i Modà, Clara, Serena Brancale, Massimo Ranieri, Marcella Bella e Sarah Toscano, a dimostrazione, forse, del fatto che la partita è appena iniziata e tutta assolutamente aperta e chissà da qui a quest’estate chi l’avrà vinta, sul serio.
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