Liberamente tratto da…

Liberamente tratto da…

Storie di cibo. Storie da raccontare… animate, magari, da falsi miti, oppure leggende, che ne alimentino il racconto.

Ricette, costellate di costume e folklore, atte a stimolare ulteriormente la creatività di chi le esegue e variopinte, grazie ad aneddoti che ne qualificano il valore. Le origini, poi, tra incidenti di percorso e scoperte avvenute per caso, legano le diverse preparazioni alle personalità che le ha ispirate e rendono il poterle assaggiare un’esperienza, ancor più suggestiva e completa.

Teste coronate, nobili, poeti, pittori, ballerine… a dire il vero, ce n’è per tutti i gusti!

Margherita, la regina

“Perché si chiama così?” 8 piatti che prendono il nome da personaggi famosi

A rappresentare, da sempre, il Tricolore e tenere alto il vessillo dell’Italia, grazie al connubio tra basilico, pomodoro e mozzarella, è il piatto forse più rappresentativo della Penisola. Fino a qualche tempo fa, complice anche un documento esposto alla pizzeria Brandi di Napoli, la paternità veniva attribuita – senza se e senza ma – a tale Raffaele Esposito, che l’avrebbe ideata nel 1889, in occasione della visita della regina Margherita di Savoia presso la città partenopea. Una pietanza riuscita, al punto tale da regalarle il suo stesso nome. Che si tratti di un fatto realmente accaduto oppure no, questo rimane tutto da vedersi. Fatto sta, c’è anche chi sostiene che il condimento, niente affatto inedito, fosse già diffuso. Non solo, esiste il dubbio anche riguardo all’idea che realmente la donna abbia assaggiato il tanto rinomato piatto…

Wellington e quel suo rinomato filetto

“Perché si chiama così?” 8 piatti che prendono il nome da personaggi famosi

Preparazione elaborata e complessa, quella in questione. Manzo – in sintesi – avvolto da funghi, prosciutto e pasta sfoglia, perfetto da servire, in virtù delle ricorrenze. Rievocato a più riprese, dagli emeriti – rispettivamente – Julia Child e Gordon Ramsay, il piatto affonda le sue radici ben più in là, in ordine di tempo. Vale a dire nel XIX secolo e indossa il nome del suo più grande estimatore: Sir Arthur Wellesley, Duca di Wellington, generale britannico passato alla storia per aver sconfitto Napoleone, in quel di Waterloo. Ebbene, si narra che a tavola fosse di gusti piuttosto difficili e che rendesse complicata la vita dei cuochi. A soddisfarlo c’era un unico piatto: un arrosto in crosta, che richiamava, nella forma, i suoi stivali, gli altrettanto celebri Wellington boots.

Il carpaccio e il pittore

“Perché si chiama così?” 8 piatti che prendono il nome da personaggi famosi

Carpaccio, come a dire, in senso lato, fette sottilissime e crude di carne, pesce o verdure, da servire accompagnate da condimenti semplici, affinché il sapore ne risulti ulteriormente esaltato, data la materia prima, di enorme qualità. Le diverse interpretazioni, però, nascono tutte da un preparato originale, datato 1950 ed inventato da Arrigo Cipriani, nel suo Harry’s Bar di Venezia. Pare che, per poter deliziare a tavola una sua amica, la contessa Amalia Nani Mocenigo, impossibilitata nel mangiare carne cotta, mise a punto la suddetta ricetta, a base di carne di manzo tagliata molto finemente e guarnita con salsa maionese. Nel momento di battezzare la creazione, il nome ricadde sul famoso pittore rinascimentale Vittore Carpaccio, celebrato quell’anno nella città lagunare, con un’importante mostra.

Pavlova: punto

“Perché si chiama così?” 8 piatti che prendono il nome da personaggi famosi

L’elegante dessert eredita il nome, direttamente dalla più nota ballerina russa del XX secolo. Anna Pavlovna Pavlova, nata nel 1881 a San Pietroburgo e morta nel 1931 a Le Havre, nei Paesi Bassi, a soli 49 anni, per l’aggravarsi di una polmonite ha, insomma, fornito i natali al dolce, a base di meringa, panna montata e frutti rossi. Ingredienti australiani, sia ben chiaro, anziché russi. Ad unire le diverse versioni, un unico fil rouge. Approdata – la nostra – in Australia e in Nuova Zelanda per un tour, nel 1926, sembra che la torta sia stata inventata durante il soggiorno. Altri sostengono si tratti di una dedica d’amore postuma del pasticcere Berth Sachse, rimasto folgorato dalla bellezza della diva e che, ad anni di distanza, appresa la notizia della scomparsa, abbia confezionato la portata, in sua memoria.

Non c’è Sandwich senza Conte

“Perché si chiama così?” 8 piatti che prendono il nome da personaggi famosi

Il panino, per antonomasia, a stelle e strisce, da farcire in maniera generosa, con ingredienti di vario genere. Un piatto, da mangiare rigorosamente con le mani, anche qualora reinterpretato in chiave gourmet. Il nome deriva dal titolo nobiliare di John Montagu, quarto conte di Sandwich, ammiraglio e diplomatico britannico vissuto nel Settecento. Amante delle carte, si racconta non mollasse mai il tavolo da gioco, tanto che – per agevolarne la passione – il cibo gli veniva servito direttamente durante le partite, sotto forma di fette di pane, imbottite di carne.

Victoria – sponge – cake

“Perché si chiama così?” 8 piatti che prendono il nome da personaggi famosi

Spingiamoci indietro, fino ai tempi dell’Inghilterra vittoriana, in cui – appunto – a reggere le sorti del Paese era la regina omonima, che solo Elisabetta II supererà, in termini di longevità di regno: 70 anni e 214 giorni, contro 63 anni e 216 giorni. Se la tris-nipote sappiamo non disdegnasse drink, quali il Martini o il Gin Tonic, l’antenata era assai ghiotta di dolci. Da qui, la torta a quest’ultima dedicata, la Victoria sandwich cake o Victoria sponge, protagonista dell’afternoon tea, rituale che vide la luce nello stesso periodo, sembra per merito di una dama di compagnia, la duchessa di Bedford, che teneva – in tal modo – a bada i morsi della fame, prima della cena. Due dischi soffici e spugnosi – in pratica – realizzati con un impasto simile al pan di Spagna ma più burroso, farciti con panna montata e confettura di lamponi. Tradizione vuole che sia stato composto per i più piccoli, che rischiavano, altrimenti, di soffocare, con le preparazioni a base di frutta secca. Eppure, seppe conquistare immediatamente anche gli adulti.

Kaiserschmarrn e l’imperatore

“Perché si chiama così?” 8 piatti che prendono il nome da personaggi famosi

Kaiser, alla stregua dell’Imperatore Francesco Giuseppe I d’Austria (in carica dal 1848 al 1916), marito dell’arci-nota principessa Sissi. La (presunta) storia, tra le più divertenti, sulla nascita del dolce, vede al centro del racconto un cuoco che, per rimediare ad un errore, ça va sans dire, riuscì ad inventare una vera specialità. Francesco Giuseppe – nel dettaglio – desiderava una crêpe ma lo chef la dimenticò sul fuoco. Nel tentativo – quindi – di girarla, la ruppe. Recuperato pezzo per pezzo e sparso di zucchero, in accompagno ad una confettura, il risultato superò di gran lunga, persino le iniziali aspettative.

Charlotte e la regina consorte

“Perché si chiama così?” 8 piatti che prendono il nome da personaggi famosi

Charlotte: inglese.. o francese? Questo il dilemma. In ogni caso, ci troviamo nel XVIII secolo e il dolce si presentava, allora, diversamente da ora, come un dessert caldo, confezionato a base di pane imburrato, mele cotte e spezie, modo immediato e scaltro, per riutilizzare il pane raffermo e la frutta di stagione. Il nome sarebbe un aperto omaggio alla regina Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, sposa di re Giorgio III. Successivamente, secondo le narrazioni più accreditate, fu Marie-Antoine Carême, eminente chef francese, tra i pionieri della haute cuisine, a trasformare la torta in un dolce, elegante e freddo, mettendo a punto la famosa Charlotte russe, per lo zar Alessandro I. Un guscio di savoiardi, riempito con crema bavarese e sormontato da panna montata. Numerose le varianti, guarnito con fragole, limone o pesche e financo nella declinazione salata, con tanto di mousse, verdure e salumi, rimane un pezzo, comunque, intramontabile della cucina.

LEGGI ANCHE: Caffè? No, dessert!

LEGGI ANCHE: Kanelbullar: prepariamoli insieme, fedeli alla tradizione