Papa Prevost, piccole chicche sul Papa ’emozionato’

Papa Prevost, piccole chicche sul Papa ’emozionato’

Al battesimo, Robert Francis Prevost ma, per noi, cattolici o meno, da ieri pomeriggio è Leone XIV, il nuovo Pontefice, eletto all’età di 69 anni (70 li compirà il prossimo settembre), primo Papa americano, secondo quanto annunciano i titoli dei maggiori quotidiani , nazionali ed internazionali. Uno yankee latinoamericano, insomma, agostiniano ed anche il primo, nel discorso di presentazione, ad aver letto su un foglio precompilato. Dalla loggia del Palazzo Apostolico, difatti, in genere si è parlato a braccio.

Non solo, ortodosso nei comportamenti, il neo papa ha persino recuperato, tra i suoi indumenti, la Mozzetta, la mantellina – cioè – rossa e corta, da indossare sopra la talare bianca. Abitudine, questa, assunta da Papa Ratzinger.

Dicevamo, riguardo alla sua mantella e sempre in tema di curiosità che, per realizzare l’abito talare sono occorsi 5 metri di tessuto fresco di lana pura italiana e almeno 5 giorni di lavorazione. Giacché è impossibile conoscere per tempo le misure di chi verrà eletto, del resto – forse non tutti ne sono al corrente – vengono messe a disposizione, nella sacrestia della Cappela Sistina, tre vesti di taglie differenti, tra cui scegliere, al momento, la più adatta. Una camera che, in virtù degli attimi che ne contraddistinguono l’uso, carichi, sovente, di emotività, è stata ribattezzata “stanza delle lacrime“.

Dietro la realizzazione dell’abito talare, Raniero Mancinelli, titolare di una bottega di abbigliamento ecclesiastico a Borgo Pio, storico quartiere romano, poco distante dal Vaticano. “Come regola, per la talare servono 33 bottoni, gli anni di Cristo“, spiega, anche se “ultimamente abbiamo ridotto un po’, per fare prima ad abbottonare e sbottonare“.

Sempre in termini di curiosità, Prevost è già nella Treccani, immediatamente pronta a dedicargli una voce della sua Enciclopedia online. “Ecclesiastico statunitense (n. Chicago 1955) – si legge – Entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino nel 1977, ha emesso i voti solenni nel 1981. Etc. etc. etc.”

La primissima preghiera? A suffragio della pace nel mondo. Subito a seguire, il ricordo della Madonna di Pompei e l’Ave Maria, recitata al suo esordio insieme ai fedeli. Un prelato, che ha parlato, alla prima apparizione in piazza San Pietro, in italiano – con un breve inciso in lingua spagnola – ma non in inglese.

Un saluto a tutti, in modo particolare alla diocesi di Chiclayo, in Perù“. Questo, il saluto che ha voluto rivolgere dal balcone, in un breve inciso in spagnolo, parlando anche in italiano ma non in inglese., nonostante la provenienza. Un americano, d’altronde, nativo di Chicago ma peruviano d’adozione, il che – a guardar bene – non guasta.

Un moderato, come viene descritto, capace, proprio per via di un’indole mite, di tenere insieme le diverse sensibilità nella Chiesa. “Un dignitoso uomo di centro“, così lo racconta chi lo conosce più da vicino. Scelta mirata, sale da pensare, per fare contenti un po’ tutti.

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