I maschi ‘veri’? Oggi, ce li racconta Netflix
L’altra metà della mela, almeno per l’universo femminile. I compagni, a cui appoggiarsi e sui quali contare… almeno finché non si venga a scoprire che la mela in questione, in una sezione poco visibile, sta evidentemente marcendo.
“Lavorando alla serie, certe cose, sotto sotto, mi sono scoperto a pensarle. Non credevo di avere dentro quel germe, quello del maschilismo, ma è probabilmente figlio della cultura in cui viviamo“. Già, ce lo rivelano, per loro stessa ammissione, gli interpreti principali della nuova serie Netflix, disponibile oramai da qualche giorno (21 maggio 2025) su piattaforma e che racconta le vicissitudini di un gruppo di amici, alle prese con la propria emotività.

In sostanza, il concetto di ‘Maschi veri‘ si costituisce come un vero e proprio viaggio introspettivo, alla scoperta delle proprie fragilità, debolezze, idiosincrasie, esperienza che, inevitabilmente, ha finito per ripercuotersi anche sugli attori, in prima persona. Nell’ordine, giusto per entrare nel dettaglio, Francesco Montanari, Maurizio Lastrico, Pietro Sermonti e Matteo Martari.
In realtà, si tratta di un remake, giacché l’originale, Machos Alfa, vanta paternità spagnola; ma tant’è. I nostri sanno come farsi voler bene, comunque.
“Parlare della nostra generazione è sempre difficile. Fortunatamente, la comicità ha il potere di fregarsene, di non dare giudizio“. Le parole provengono da Latrico, ma il pensiero è comune. Montanari, a sua volta, spiega: “Riccardo, il mio personaggio, dice spesso: ‘È una battuta, ma che vuoi che sia!’, ma quella battuta che lui immagina scherzosa, colpisce un orecchio che non è puro o vergine rispetto a quella tematica, ma che è parte del sistema. Come canta Brunori Sas: Maschio bianco etero sei in crisi. Ed è vero“.
Autentico, come tale si è dimostrata la sintonia fra i quattro interpreti. “Siamo, secondo me, colori diversissimi“, racconta Sermonti e specifica: “Quando siamo insieme, siamo quattro maschi che suonano in un certo modo, in gruppo. Quando ci ritroviamo ognuno nella sua vita, siamo persone completamente diverse. È una dinamica che a me piace molto e sono contento e fortunato ad aver potuto recitare un personaggio, che è molto lontano da chi sono io nella vita reale“.
Constatazioni, che fanno voce ad una trama in cui in molti, probabilmente, sentono di ritrovarsi.
Mattia (Maurizio Lastrico), Massimo (Matteo Martari), Riccardo (Francesco Montanari) e Luigi (Pietro Sermonti) sono quattro amici tra i 40 e i 50 anni, in balia dei rispettivi momenti di crisi, personali o familiari, prede di uno stato di vulnerabilità, strettamente legato alla loro condizione di maschi. Chi è alle prese con un divorzio, chi viene licenziato per una battuta sessista, chi fa fatica ad accettare l’idea di “aprire la coppia” e chi deve rimediare al calo del desiderio, nei confronti della propria moglie. Ce n’è, insomma, per tutti i gusti e c’è modo di riconoscersi, in un contesto che non vuole, lo ripetiamo, giudicare; bensì aprire una porta alla riflessione, armato – ciò non di meno – di sorriso.
In sintesi, si tratta di un addio, forse, o magari solo un arrivederci, all’idea oramai desueta e consumata di maschi alfa, alla riscoperta di un posto, nella società e nelle dinamiche di coppia, che faccia somigliare più a se stessi. Storie di uomini normali, felici, a guardar bene, di esserlo.
LEGGI ANCHE: Celebri pellicole ed indimenticabili inciampi
LEGGI TUTTE LE NEWS NELLA SEZIONE SPETTACOLO E TV