Valigie alla mano, sondiamo le terre dove è più bello mangiare…

Valigie alla mano, sondiamo le terre dove è più bello mangiare…

Ammettiamolo, quanto ci piace parlare di cibo… e quanto adoriamo metterci alla ricerca di posti speciali che ci rimangano nel cuore, anche perché lì abbiamo mangiato. Più in generale, si tratta dell’esperienza, nel totale ma certi sapori, inutile ricordarlo, ci rimangono in mente, spesse volte anche poiché in grado di rievocare ricordi lontani.

Tra i sapori, il valore del viaggio

Riaprono porte dimenticate, o solo accantonate e ci rimettono di buon umore. Oppure, al contrario, può accadere che tutto misuri di novità e che ci si addentri, più o meno consapevolmente, in un viaggio di scoperta atto a sorprenderci e a disegnarsi come momento unico nella nostra esistenza.

Ciò premesso, cambiano – come è giusto che sia – le tendenze e i gusti dei viaggiatori più incalliti e le destinazioni gastronomiche, a loro volta e nel rispetto di quanto sopra, mutano, parimenti.

Dunque, in sostituzione delle storiche capitali, i buongustai della cucina scelgono, adesso, mete inusitate, in cerca di requisiti capaci di soddisfare appieno il palato. Destinazioni ‘locali’, convenienti – stando ai più recenti parametri – espressione di un turismo ‘lento’ e di un mangiare autentico.

Sondaggi alla mano, nell’estate 2025, quasi la metà dei viaggiatori (47%) terrà conto delle elencate priorità. Per gran parte di essi, difatti, il cibo non costituisce unicamente una pausa tra una visita e l’altra, ma è parte essenziale di un totale, dove conta comprendere la cultura di un determinato territorio, addentrarsi nelle sue tradizioni, comprenderne la storia.

Da Alassio a Belo Horizonte, qui si mangia bene…

Se, pertanto, Alassio, con le sue focacce e i bianchi serviti nei carruggi ci racconta delle terre di Liguria, a Chiclana de la Frontera, tapas e sherry ci invitano ad assaporare la vera Andalusia. Rotterdam unisce innovazione e multiculturalismo nei suoi vivaci mercati; Belo Horizonte, con le botecos ci rammenta con orgoglio quanto possano radicarsi, alle volte, alcune abitudini. Rawai, in Thailandia, ci invita a gustare il pesce fresco cucinato sulla spiaggia, sorta di rito quotidiano e potremmo proseguire ulteriormente ma lasciamo il compito a chi se ne occupa da anni e lo fa già bene, di per sé.

Airbnb suggerisce…

Alassio: rifugio costiero simile a Positano, con una vivace scena culinaria incentrata sui frutti di mare freschi, le erbe selvatiche, nonché l’arci-famoso olio extravergine di oliva Riviera Ligure DOP.

Rotterdam: la seconda città più importante dei Paesi Bassi è rinomata per un’innovativa scena gastronomica internazionale. Si va dal Suriname alla Turchia, dal Marocco a Capo Verde, in un tripudio di ristoranti etnici, vanto della grande città portuale olandese.

Chiclana de la Frontera: incantevole realtà balneare situata lungo la Costa de la Luz, conta una selezione di ristoranti premiati e riconosciuti a livello mondiale, specializzati nella cucina del pesce e, in particolare, del tonno rosso.

Belo Horizonte: rinomata per i piatti tradizionali. Tra i tanti, il Feijão Tropeiro, una sostanziosa pietanza a base di fagioli e il pane al formaggio Pão de Queijo. Tuttavia, qui anche il caffè la fa da padrone, grazie alle ricche miscele locali.

Shillong: la capitale del Meghalaya è famosa per la cucina Khasi e le prelibatezze locali, tra cui lo Shillong aloo muri/chana, uno squisito spuntino a base di riso soffiato, patate e cipolle. Lo Shillong kwai, invece, non è altro che una foglia di betel, preparata con lime e noce di areca.

Arakawa: tra i 23 quartieri speciali della metropoli di Tokyo, è un vero e proprio Paradiso, per gli estimatori del ‘buon mangiare’. Non solo, si tengono, da queste parti, corsi di ramen e gyoza e si fa notare anche il Joyful Minowa, vivace galleria commerciale, con tradizionali caffè kissaten, a conduzione familiare.

Rawai: l’amena realtà balneare situata sulla punta più meridionale di Phuket è nota e per l’uso degli ingredienti autoctoni, omaggio alle radici del Paese.Santa Teresita, Argentina

Santa Teresita: situata nella provincia di Buenos Aires, ospita oltre 50 ristoranti pluripremiati. Un melting pot culinario, con influenze provenienti dalla cultura italiana, spagnola e altri Paesi europei.

Oneonta: perla poco esplorata dei monti Catskill, raccoglie una varietà di birrifici e una vasta gamma di ristoranti, con ingredienti direttamente portati dalla fattoria, fino in tavola.

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