Sex doll… da sposare!
Negli stessi giorni in cui Bianca Censori posa seminuda per Kanye West e sui Social impazza una serie di polaroid che strettamente la riguardano, nel mondo si va in cerca di… una fidanzata.
Altrettanto ‘calda’ e piccante, sia chiaro, che soddisfi necessità e bisogni sessuali, che alimenti la fantasia al pari della nostra, ma che sia ‘reale’, quel tanto che basta.

Carne e ossa, in sintesi, sembrano superate, a favore di un assai più valido e gettonato silicone. Oh, non quello atto a riempire labbra o décolleté che, oramai, non fa più notizia; bensì, quello utile per il progetto di bambole, quanto più simili a una donna, nell’aspetto e – che non guasta – dotate di Intelligenza Artificiale. Un rimpiazzo – ragguardevole rimpiazzo, dal momento che la spesa si aggira intorno ai 3.000 dollari – per quel che l’umana Natura di suo, evidentemente, non riesce più ad offrire.
Così, in Cina dove più che in ogni altro Paese ci si dimostra previdenti, ha preso l’avvio la produzione in massa di Sex Doll futuristiche, sorta di ‘consolazione’ per uomini soli, desiderosi di un rapporto di coppia che li soddisfi.
UN AFFARE SEMPRE PIU’REMUNERATIVO
La WMDoll – a tal proposito – è tra le principali produttrici di bambole sessuali. Ebbene, la rinomata ditta prevede – nel giro del prossimo anno – un aumento nelle vendite pari al 30%, giacché numerosi sono i Signori che, incapaci di trovarsi una partner, preferiscono… acquistarla.
Parte dell’aumento dell’interesse deriva dalla migliorata ‘esperienza utente’ e, del resto, è lo stesso fondatore e CEO, Liu Jiangxia, a confermarlo: “L’intelligenza artificiale rende le bambole più reattive e interattive, offrendo così un’esperienza migliore agli utenti“.
COME DONNE VERE…
La Società, con sede nella provincia meridionale del Guangdong e specializzata in fatto di MetaBox, promette – insomma – enormi soddisfazioni per i propri compratori… I giocattoli, di ultima generazione e dotati di impiantistica all’avanguardia, sono rivestiti in carne sintetica, tesa su uno scheletro metallico. Pesano circa la metà di un essere umano reale; mentre la pelle, in silicone o similari, offre un’esperienza tattile, decisamente realistica.
Tant’è, sono solitamente realizzati in materiale termoplastico, riscaldato fino a 37 °C – al pari della temperatura corporea – ed equipaggiati di sensori, che ne aumentano ulteriormente la veridicità.
Non solo. L’azienda propone, per le personali creature, circa otto diverse personalità tra cui scegliere, capaci di conversare, anche riguardo ad argomenti menzionati il giorno addietro. Ancora: in dotazione, la capacità di assecondare l’ego del compagno e interagire, ponendo domande che denotano interesse verso l’eventuale metà.
Capaci, insomma, di creare un legame di carattere emotivo, a fronte della mera soddisfazione sessuale. Geishe ultramoderne, in fondo. Potremmo sintetizzare così. Robot – che di questo si tratta – di ultimissima generazione, che rimandano un po’ la memoria all’ingenuità di un lontanissimo Alberto Sordi, allora alle prese con la sua Caterina.

L’epilogo, nel frangente, non si rivelava dei migliori ma qui possiamo auguraci finisca diversamente. Tuttavia, è evidente che ‘il gioco – se tale vogliamo considerarlo – è ‘un non gioco’. I numeri parlano chiaro e vedono primeggiare la Cina, con oltre l’80% della produzione di sex doll, più di un milione di persone impiegate nel settore, per introiti da 6,6 miliardi di dollari.
I clienti tipo? Hanno, in genere, tra i 40 e i 50 anni e provengono, per lo più, da Europa e Stati Uniti. Stando alle stime, però, mentre gli Americani preferiscono simil-donne dalla pelle scura, con seni, glutei e genitali abbondanti, i Cinesi rimangono fedeli ai tratti asiatici.
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