Figli dei Presidenti? Ma questa è una vera e propria occupazione!
Essere il figlio di un Presidente? E’ un lavoro. Così come lo è, d’altra parte, avere come genitore una figura, più in generale, di Leader.

Vantaggi e svantaggi, come dire, del trovarsi quasi consecutivamente sotto i riflettori. Immaginiamo i benefici, certo ma, di contro, non rimangono indifferenti le pressioni che la posizione comporta.
Ragazzi, come ad esempio Chelsea Clinton, Sasha e Malia Obama o Barron Trump, impegnati – anche se sarebbe più indicato dire costretti – a seguire tutta una serie di regole, che riguardano il loro comportamento in pubblico, la scuola, il loro quotidiano…

- Cominciamo subito con il botto: sapevate che è impedito loro di aprire le finestre della Casa Bianca, né i finestrini delle automobili sulle quali viaggiano? Neppure una boccata d’aria viene concessa, per ovvi motivi di sicurezza
- Tra le maggiori controversie della presidenza Trump, il nepotismo registrato in famiglia. Ivanka è stata assunta nel ruolo di consigliere speciale del suo papà; al marito, Jared Kushner, è stato affidata la nomina di White House Innovations Director. Ebbene, già nel 1967, il Congresso aveva approvato una legge che “proibisce al Presidente di nominare un membro della sua famiglia, per lavorare nell’ufficio o nell’agenzia che supervisiona”
- Per i giovani più promettenti del Pianeta, solo scuole private. Poiché si suppone offrano l’istruzione migliore, ma anche per garantire un maggior livello di sicurezza ed evitare l’esposizione pubblica. Regola, quest’ultima che, però, è stata infrante nel 1977, nel momento in cui il presidente Carter iscrisse la figlia Amy, di nove anni, ad una scuola pubblica di Washington
- Alla stregua di mamma e papà, anche la prole presidenziale deve viaggiare accompagnata dagli agenti dei servizi segreti, ogni volta che si muove da casa, almeno fino all’età di 16 anni
- C’è, poi, l’obbligo di presenziare a tutta una serie di eventi, come – per dirne uno – l’Easter Egg Roll, che esiste dal lontano 1878, quando prese l’avvio, sotto l’amministrazione di Rutherford B. Hayes.
- Niente amici, in macchina. Ugualmente, niente mezzi pubblici. Né papà può accompagnare i suoi piccoli in giro…
- L’etichetta è fondamentale, specie in occasione di eventi formali. Amy Carter è stata criticata, per essersi presentata ad una cena di Stato, portandosi appresso i suoi libri. Così, per non cadere in défaillance, da allora in molti hanno pensato bene di tenere i ragazzi il più distanti possibile dalle funzioni ufficiali
- Guai ad accettare regali costosi. Benché dignitari o personaggi facoltosi possano avvicinarsi con un ‘gradito presente’, i doni sono considerati proprietà del Governo e rimangono custoditi presso l’Archivio Nazionale. Per Sasha e Malia Obama non è stato possibile conservare neppure le maglie della Nazionale di calcio autografate da Lionel Messi, regalate dal presidente argentino Mauricio Macri
- La dieta? E’ quella prevista da protocollo. E non si sgarra! Laddove, poi, sia consentito assaggiare prelibatezze, il Presidente e la First Lady sono obbligati a pagare in prima persona, per sé e per i rispettivi figli
- Chiudiamo, con l’argomento mezzi Social. E’ raro, ad oggi, trovare un adolescente che non abbia un account pubblico. Tuttavia, i figli dei Presidenti sono tenuti a tenersi alla larga dalle piattaforme, distanti da occhi che possano mostrarsi indiscreti
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