Frandura: quando le patate si fanno piatto ricco

Frandura: quando le patate si fanno piatto ricco

In pieno giugno, perché non concedere spazio ad una ricetta golosa, patrimonio della tradizione ligure ma altrettanto semplice nella preparazione?

Direttamente da Montalto Ligure, ecco – allora – a voi la Frandura, sorta di focaccia, saporita e croccante, preparata con patate affettate sottilmente e coperte con un composto, che tanto somiglia ad una pastella. Per realizzarla, occorrono farina, formaggio grattugiato e latte, anche se, tra le varie interpretazioni, alcune prevedono anche l’uso della maggiorana.

Una ricetta rustica, da servire già porzionato in occasione di un buffet o di un aperitivo, oppure alla stregua di piatto unico, in vista di un pranzo all’aperto. Assai simile alla Schiacciata, si discosta, invece, dalla Focaccia barese o dalla Focaccia con le patate.

Come ogni preparazione che si rispetti, poi, sono previste – ed inevitabili – tutta una serie di varianti. C’è, ad esempio, chi adopera il pecorino, al posto del parmigiano, o chi, tra gli ingredienti, preferisce aggiungere anche le zucchine. Tipica tra tutte, da queste parti, la trombetta di Albenga.

Come conservarla? Una volta pronta, può essere lasciata in frigorifero, all’interno di un contenitore ermetico o ben coperta con pellicola per alimenti, per 2-3 giorni.

FRANDURA

Ingredienti:

Per la teglia


  • Olio extravergine di oliva – q.b.

Per la Frandura

  • Patate medie – 6
  • Farina 0 – 150 gr
  • Latte intero – 200 ml
  • Maggiorana fresca – 2 rametti
  • Parmigiano (o pecorino) grattugiato – 80 gr
  • Olio extravergine di oliva – 30 ml
  • Sale fino – q.b.

Preparazione:

Per iniziare, sbucciate le patate. Poi, tagliatele a fettine sottili e sciacquatele velocemente sotto acqua fredda corrente. Scolatele e disponetele a raggiera, sovrapponendole l’una all’altra, all’interno di una teglia ben unta, con olio extravergine di oliva.

In una terrina capiente, mescolate la farina con il latte, l’olio di oliva, il sale e la maggiorana tritata (se piace), in maniera tale da ottenere una pastella, omogenea e priva di grumi.

Versate il composto così ottenuto sulle patate e spolverate, con il parmigiano grattugiato.

Inserite in forno già caldo a 200°C e lasciate cuocere per 30 minuti o, comunque, quanto basta, affinché si formi una crosticina dorata, in superficie. Terminata la cottura, estraete dal forno e lasciate intiepidire per qualche istante prima di servire.

Fin qui, quel che ci interessa per poterla fare a casa ma quanto ne sappiamo sulle sue origini?

Pare che la ricetta sia nata il Liguria, ai primi dell’800, per mano delle mogli dei contadini. L’abilità delle massaie è stata in grado di dare vita a una prelibatezza d’eccellenza: nutriente, gustosa, semplice da conservare e tesa a valorizzare i prodotti del territorio.

Tant’è, protagonista di una sagra che si tiene con ricorrenza annuale, nel mese di agosto, in quel di Montalto Ligure, si fregia pure del marchio De.Co. La si prepara – volendo mantenersi puristi – con le patate della Valle Argentina, l’olio di olive taggiasche e farina locale. Dapprincipio, come accennato, il formaggio utilizzato era il pecorino e talvolta, per rendere il tutto ancor più sostanzioso, alla pastella venivano aggiunte anche delle uova.

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