Quel Premio alla carriera tanto ‘sudato’…
Un premio speciale, quello riconosciuto unicamente a chi ha condizionato, attraverso la propria opera e lungo il dipanarsi di un’intera esistenza, le sorti dei contemporanei. Un’encomio esclusivo, attestato di stima e devozione. E, “per la sua vita e la sua eredità, un incrocio tra arte, moda, politica” … e pornografia – sì sì avete letto bene – il titolo, assai privilegiato, sarà attribuito, all’interno dell’annuale cerimonia che assegna gli award al meglio – fate bene attenzione – dell’intrattenimento per adulti, niente di meno che a Cicciolina.
In effetti, Ilona Staller l’ambita statuina se l’è davvero sudata, e non solo in senso figurato… Il discorso è che ha realmente segnato un’epoca, nel panorama trasgressivo internazionale. Così Pornhub ha deciso di valorizzare il contributo della bionda ungherese, per il ruolo chiave nella nostra contemporaneità.
“E’ l’incarnazione di una superstar internazionale“, spiega Corey Price, vicepresidente del sito porno gratuito più grande al mondo. A dicembre, dunque, sia pur in streaming, come già accaduto per numerose altre manifestazioni, si terranno i Pornhub Award e Ilona salirà a protagonista, figura centrale dell’evento.
E la ormai ex pornostar, come commenta?
“Sono molto felice di ricevere il premio“, rivela. “È la rappresentazione perfetta del vecchio e del nuovo mondo del porno che si uniscono… è un grande onore per me. Il porno è arte!“.
E, detto da colei che negli anni si è saputa muovere con disinvoltura tra programmi televisivi – C’era due volte, firmato Enzo Trapani, un esempio tra tutti – e cinema; spettacoli itineranti, accompagnata da un pitone (leggende metropolitane a parte), senza rinunciare neppure ad una sedia in Parlamento (1987-1992), c’è da crederle.
Colei che ha sdoganato il nudo in discoteca (1970), che ha subito gli strali della censura in quegli anni ’80 appena nati, che tanto avevano ingordigia di liberarsi dai costringimenti delle generazioni precedenti; colei che lavorò con Schicchi alla stessa maniera che con Lattuada, venne persino eletta a protagonista, nel 1990, di una serie di sculture iperrealistiche – Made in Heaven – partorite dalla fervida mente dell’ex – anche quello – marito, Jeff Koons.
“La scultura biologica e materica frutto dell’unione con Cicciolina dissolve il confine tra realtà e artificio, creando un’arte che può veramente essere definita post-umana” spiegava, all’epoca, il critico Jeffrey Deitch. “Ammappela!“, ci viene, più ingenuamente, da commentare.
Rimane, al di là di ogni possibile dissertazione, una vita. Intensa, su questo non vi è dubbio, in cui le scivolate, specie in amore, hanno finito per incidere e inficiarne il cammino. Eppure, un’esistenza brillante, se si abbandonano i pregiudizi. Di più, coerente. Pregna d’amore, per il figlio Ludwig, primo tra tutti, e per quel suo universo tutto pailletes e lustrini, da difendere, in nome degli ideali che racchiudeva in sé. Prima come deputata, poi come parte fondante, addirittura, di un partito, quello dell’Amore, i cui principi, legittimamente riconosciuti, rivendicavano la libertà sessuale dei carcerati, la lotta ad ogni forma di violenza e di censura e all’uso indiscriminato degli animali, per esperimenti scientifici. Si battevano per la depenalizzazione della droga e la promozione dell’educazione sessuale nelle scuole, le campagne di informazione sui pericoli dell’AIDS e – perché no – financo la pace nel mondo. Proprio come una vera Reginetta…
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