Ohio e Texas dicono no all’aborto: “Non è essenziale”. È protesta
Con grande plauso del mondo cattolico e con altrettanto evidente sdegno di chi lotta per sostenere i diritti delle donne, l’ennesima disposizione accende animi e polemiche, in fatto di aborto. Texas e Ohio hanno, infatti, emanato un provvedimento che impedisce di interrompere una gravidanza non desiderata. “L’aborto non è necessario”, sentenzia la motivazione che, secondo le intenzioni, dovrebbe intendersi come ulteriore gesto di soccorso nella battaglia al Coronavirus. Una norma che, però, sia pur limitata in ordine di tempo, impone ai trasgressori il pagamento di una multa pari a 1000 dollari e una pena di 180 giorni di reclusione.
Ohio e Texas sospendono gli aborti, servono forniture mediche per contrastare il Covid-19
Ed ecco che il Coronavirus assurge a protagonista perfino delle interruzioni di gravidanza. Accade negli States dove, per fronteggiare più speditamente l’emergenza, mantenendo disponili le forniture mediche presenti sul territorio, Ohio e Texas hanno deliberato sul grado di priorità attribuibile agli aborti.
“Nessuno è esente dall’ordine su interventi chirurgici e procedure inutili dal punto di vista medico”, ha dichiarato Ken Paxton, il Procuratore generale del Texas. Si tratta di una misura temporanea, di un ordine restrittivo valido per circa un mese ancora (fino al prossimo 21 aprile). Ma per quanti non la rispetteranno sono previste sanzioni severe: una multa di mille dollari e la condanna a 6 mesi di reclusione.
Le proteste della National Abortion Federation
“L’aborto può essere una corsa contro il tempo, che è un fattore chiave e l’assistenza sanitaria è essenziale. Le donne meritano di meglio di uno sfrenato sfruttamento di una crisi sanitaria, per promuovere un programma anti-aborto”.
Accorato il moto di protesta da parte del Presidente della National Abortion Federation , Katherine Hancock Ragsdale. Sono molte le donne già in lotta con se stesse che, in un passaggio talmente tragico della propria esistenza, si ritrovano, adesso, costrette a fare i conti anche con il deterrente della pandemia. Un affronto, per molti, con le inevitabile proteste del caso.
Non sono pochi quanti, nella crisi in atto, riconoscano una sorta di alibi per favorire delibere costrittive, a favore di un atteggiamento – come da sempre accade in America – perbenista, conformista. Un puritanesimo che, viste le implicazioni religiose, finisce per far comodo a chi della questione ne coglie l’aspetto politico, prima ancora che la dimensione morale.
C’è, del resto chi, imperterrito va avanti e come riporta Il Manifesto, continua a svolgere il proprio lavoro, senza badare alle sanzioni. Tale, ad esempio, il gruppo Planned Parenthood, per cui il crimine vero consiste nel sottrarsi alla responsabilità di aiutare le donne che, per le più svariate ragioni, sono intenzionate ad abortire.
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