Amore a distanza, ai tempi del Coronavirus
#iorestoacasa, Solo un hastag, in fin dei conti. Eppure, con un potere da non sottovalutare, dal momento che l’iniziativa finisce per interferire con abitudini e stili di vita consolidati, sottraendoci ai piaceri del quotidiano e mettendoci di fronte ad una condizione di apparente impotenza, nei confronti degli affetti lontani.
Il Coronavirus, insomma, ha finito per rallentare i nostri ritmi, costringendoci a fare i conti con limitazioni impensabili, fino a poche settimane fa. Passi, per chi, in coppia, abita sotto lo stesso tetto. Più impervia si fa la questione per chi, a distanza, vive il proprio amore attraverso un surrogato. Si tratti di sms, telefono, mail, bandita la possibilità di contatto fisico.
“Andrà tutto bene”, recita il claim più gettonato del momento. E sia. Nel frattempo, è necessario fare i conti con la mancanza della persona amata. Ecco, dunque, una serie di consigli su come affrontare la melanconia…
SENSO CIVILE – Non illudetevi di sfuggire alla quarantena, magari simulando un incontro casuale mentre fate la spesa o portate a spasso il cane. Le regole per la salvaguardia si fanno ogni giorno più ferree, nel l’intento di proteggere l’intera popolazione. Sottrarsi alle direttive è un atto di scelleratezza. Niente di più.
CONSAPEVOLEZZA – Poco conta essere divisi da un Oceano, piuttosto che da qualche isolato. La separazione si percepisce e pesa, in ogni caso. Va considerato, tuttavia, che quella che stiamo affrontando è una situazione senza precedenti, temporanea, e che il bene comune deve prevalere sulle esigenze personali.
SERENDIPITY – Non si tratta di vedere a tutti i costi il bicchiere mezzo pieno, piuttosto di saper cogliere le opportunità. Nell’era del ‘tutto è fruibile’, trovare ostacoli sul proprio cammino può, paradossalmente, rafforzare il rapporto. Il tempo in solitudine diventa prezioso per pensare a chi abbiamo accanto. Una sorta di inventario dei sentimenti, mirato a lasciarci dietro difetti ormai obsoleti, per concentrarci su un modo nuovo di proporci al partner. Del resto, la distanza aguzza l’ingegno, stimola la fantasia, alimenta il desiderio…
CONSAPEVOLEZZA – Inutile negarlo, i momenti di smarrimento, con tutta probabilità, potrebbero farsi sentire. Tenete conto, in tal caso, che l’isolamento ‘forzato’ è paragonabile ad un eccellente esercizio di autonomia che, se ben eseguito, non può che condurre ad una più efficace consapevolezza del proprio esistere. Una corsa all’autostima, costellata delle immancabili soste e avversità.
GIOCHI COMUNI – Per gestire al meglio l’eventuale sconforto, una soluzione potrebbe essere quella di crearsi una serie di appuntamenti fissi: una telefonata, una video-chiamata… nella riproduzione virtuale di quei piccoli riti che vi stanno a cuore: dall’aperitivo (da consumare con tanto di patatine e olive nei rispettivi salotti, davanti alla web-cam), fino – perché no – alla sessione di fitness di coppia, da condividere utilizzando la stessa app di allenamento.
IL MEGLIO DI NOI – in questa sorta di relazione a distanza, il suggerimento è di riservare ai momenti di incontro, sia pur virtuale, gli stati d’animo migliori, e non solo. Mettersi in ordine, curare il look, prepararsi, insomma, come se ci si dovesse mostrare. Si tratta di un appuntamento importante. Valorizziamolo, dunque, più che possiamo, senza darlo per scontato.
BANDO ALLA FRUSTRAZIONE – Ciò che non poggia su scelte individuali non è sempre semplice da digerire, ma il senso di rabbia non conduce lontano, né ci permette di aprire la porta di casa. Non c’è da vergognarsi se, in preda a stati d’animo negativi, si annidano in noi ansia o smania di ribellione. Non è colpa di nessuno, tanto meno del partner. Possiamo, però, attingere proprio alla forza dell’altro. Chi ci è accanto verte nelle nostre medesime condizioni. Chi, meglio di Lui/Lei può comprenderci?
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