Discoteche: a Roma, piccoli tasselli di sopravvivenza post Covid
Estate, vale a dire voglia di svagarsi, entusiasmarsi… ballare. Pensare che ci troviamo, alle spalle, due interi anni di chiusura totale – o poco ci manca – con il conseguente azzeramento, per i locali che ‘governano’ la notte, del fatturato.
Discoteche e sale da ballo sono – o meglio, sono state – tra le principali vittime della pandemia. Solo nella Capitale, si contavano – prima dell’emergenza sanitaria – un centinaio di locali; 5 mila – più o meno – impiegati di settore; senza contare l’indotto, da stimarsi in altrettante unità e con un guadagno annuo di oltre 100 milioni di euro.
Chi è sopravvissuto, ce l’ha fatta attingendo dal portafogli personale. E i pochi mesi di apertura nelle estati precedenti non sono bastati a drenare la situazione. Dunque, è tempo di risollevarsi.
A tal proposito, il comparto ha stilato una lista, arredata da una serie di richieste, dirette al sindaco Gualtieri e alla sua giunta. Un documento, firmato da Asso Intrattenimento, Silb (Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da ballo e di spettacolo), Cfc (Club Festival Commission). In elenco, l’istituzione della figura di un sindaco della notte, secondo quanto già avviene in altre città europee, ruolo di raccordo tra l’Amministrazione e il campo dell’intrattenimento. Un maggior servizio di trasporto pubblico verso i principali eventi; di vigilanza, a garanzia della sicurezza dell’utenza e, ancora, un’operazione di promozione istituzionale delle varie Aziende interessate.
Aiuterebbe, poi, si legge nel documento, l’individuazione di un piano regolatore relativo alla notte, tramite il quale prevedere nuovi insediamenti di locali o spostamento di quelli esistenti, “per rendere maggiormente compatibile la presenza delle attività culturali e musicali e i residenti“. I diversi titolari chiedono, altresì, la possibilità di somministrare alimenti e bevande nei locali di pubblico spettacolo; concessione già in atto nel comune di Milano. L’applicazione – inoltre – della liberalizzazione degli orari di chiusura.
A raccogliere le numerose istanze, il consigliere della Lega in Campidoglio, Fabrizio Santori. “E’ obbligo delle Istituzioni… sostenere gli imprenditori…” dichiara. “E’ necessario agire, per moltiplicare le possibilità di lavoro e ripresa offerte dall’estate e dal ritorno del turismo in città e non accanirsi contro queste realtà. Aiutare il percorso di ripresa è possibile, così come è possibile conciliare quest’ultima, nel rispetto delle giuste richieste dei residenti, del decoro, della sicurezza e con adeguati controlli contro i fenomeni di devianza“.
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